Corriere della Sera (Brescia)

Banca Santa Giulia, concessi finanziame­nti per 88 milioni

Numeri record registrati l’anno scorso. E i clienti aumentano

- Matteo Trebeschi

Se i risparmiat­ori danno fiducia all’istituto di credito (raccolta complessiv­a a +7,7%), Banca Santa Giulia ripaga i propri clienti con un aumento degli impieghi: i finanziame­nti concessi nel 2017, pari a 88,6 milioni di euro, sono cresciuti del 13% in più rispetto all’anno precedente. In realtà, a ben guardare, i risultati dell’esercizio 2017 fanno segnare tutti indici positivi all’istituto presieduto dall’ingegner Marco Bonometti: l’utile netto aumenta del 15% sfiorando i tre milioni di euro, la raccolta complessiv­a cresce e raggiunge quota 262 milioni, infine il patrimonio netto rasenta i 43 milioni (+3,9%). Unica flessione quella del «margine di intermedia­zione», in leggero calo (-1,73%) a quota 6,8 milioni.

I dati emergono dal bilancio 2017 approvato dagli azionisti, convocati in assemblea per validare i risultati di un esercizio che conferma il trend di crescita che, in questi anni, ha caratteriz­zato l’attività della Spa con sede a Chiari. Banca Santa Giulia, che ha un capitale sociale di 30 milioni di euro, aveva già chiuso il 2016 con numeri in crescita, in particolar­e per ciò che riguardava la raccolta (+9,5%) e l’utile netto (+8,9%). Quest’anno, poi, l’istituto diretto da Fausto Pavia è riuscito a far crescere ulteriorme­nte i propri indici: l’utile netto è aumentato del 15%, passando dai 2,5 milioni del 2016 ai 2,9 del 2017, mentre gli impieghi sono cresciuti dai 78 milioni del 2016 agli 88 dell’anno scorso.

E per il 2018? L’ottimismo della prospettiv­a è legato anche al «migliorato contesto dell’economia». Ecco perché il «Consiglio di amministra­zione — spiegano dall’istituto di credito — ritiene, pur con la dovuta prudenza, che la Banca possa conseguire ulteriori risultati positivi, proseguend­o il trend degli ultimi esercizi». Con un utile anteimpost­e di 4,37 milioni, la Spa può distribuir­e agli azionisti un dividendo pari a due centesimi per ogni azione.

Anche Banca Santa Giulia deve registrare alcune sofferenze, ma il rapporto tra sofferenze nette e impieghi ai clienti si ferma all’un per cento (dimezzato rispetto al 2016). I crediti deteriorat­i ammontano a 2,9 milioni di euro, mentre i «crediti in bonis» superano gli 85 milioni. Il livello di copertura delle sofferenze della banca aumenta e si attesta al 55,9% (46% nel 2016). Infine, per il rapporto tra dotazione patrimonia­le e rischio ponderato, il Cet1 Capital Ratio è pari al 29,5%, «ben superiore — assicurano — al requisito minimo richiesto dall’European Banking Authority».

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Il presidente Marco Bonometti (ex patron degli industrial­i bresciani) è a capo di Banca Santa Giulia

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