Corriere della Sera (Brescia)

«Noi, gli operai del punk»

I Punkreas al Magazzino 47: «Dopo 30 anni restiamo gli stessi»

- Giulia Bertuzzi

Appuntamen­to con il punk d’autore domani al Csa Magazzino4­7 (dalle 22, ingresso con sottoscriz­ione 10 euro). Sul palco uno fra i più longevi gruppi italiani del genere: i Punkreas. Freschi dell’uscita di Inequilibr­io, primo di due ep in uscita per la Garrincha Dischi, si esibiranno portando in scena sia i pezzi degli ultimi album sia i brani storici di quasi trent’anni di carriera.

Paletta, l’album è stato anticipato da due ep: perché?

«Abbiamo scelto di far uscire due ep in versione limitata per far conoscere, canzone per canzone, quello che facciamo anche a chi si avvicina per la prima volta ai Punkreas. D’altra parte, volevamo fare un regalo ai nostri fan storici. Nel frattempo sono usciti alcuni singoli fra cui U-Soli che è stato scritto con la collaboraz­ione di alcuni centri nella zona del varesotto e di Genova. Il tema è quello della cittadinan­za, che noi stessi viviamo in prima persona in quanto genitori di figli che hanno come compagni di scuola ragazzi non italiani. Per quanto ci riguarda, non è possibile accettare che adolescent­i dell’età dei nostri figli non possano avere una carta d’identità, prendere la patente o progettare una gita al di fuori dei confini dell’Italia».

Il tour ha preso il via a Milano… «Abbiamo fatto l’apertura a Milano all’Alcatraz. È stato un successo fantastico anche perché abbiamo avuto come ospite il caro Omar Pedrini e abbiamo fatto una cover di Sole Spento dei Timoria. E poi abbiamo invitato un altro nostro grande fan, Morgan ed è stato eccezional­e».

Ormai potete considerar­vi dei veterani del genere in Italia…

«Nel 2019 saranno 30 anni che siamo attivi. Ci fa piacere vedere tantissimi ragazzi che conoscono le nostre canzoni anche dei primi album, a volte accompagna­ti dai genitori. Siamo rimasti in pochi in Italia a fare questo genere, ma abbiamo capito che il nostro successo come operai della musica è dovuto dal fatto che dal 1989, i nostri concerti devono essere una festa: che la gente possa salire sul palco e che i buttafuori — se lo desiderano — possono ballare, restano i punti principali dei nostri live»

Dal punto di vista musicale siete rimasti fedeli alla linea…

«Abbiamo provato a sperimenta­re un po’ con Il lato ruvido, ma poi siamo tornati a fare quello che sappiamo fare al meglio. Abbiamo acquisito maggiore esperienza con gli strumenti, ma i contenuti sono rimasti gli stessi e difficilme­nte potremmo cambiare».

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Frontman Angelo Cippa, la voce storica del gruppo

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