Accoltella in strada il compagno della ex per gelosia: arrestato
In manette per tentato omicidio Giancarlo Babo. L’aggressione per gelosia sotto casa della vittima
La sua fuga è durata poco più di un paio d’ore. Giancarlo Babo, 38 anni, è stato arrestato dagli agenti della questura per il tentato omicidio di Massimiliano Cappelli, 50, il nuovo compagno della sua ex moglie. Prima una telefonata, poi l’incontro per un chiarimento. E un fendente dritto al petto della vittima, operata d’urgenza. Sullo sfondo, rabbia e gelosia.
Passeggiava avanti e indietro per la strada, non lontano da casa. Verso le 8.30 del mattino, traversa sesta, quartiere Cesare Abba. «Ed era molto strano — dicono i vicini — Perché faceva la guardia giurata, con i turni di notte. E di mattina non lo so vedeva mai, in giro. Sembrava stesse aspettando qualcuno». Infatti. Massimiliano Cappelli, 50 anni, originario di Napoli, aveva un appuntamento con colui che meno di mezz’ora dopo lo colpirà senza pietà lasciandolo sull’asfalto in agonia: Giancarlo Babo, 38 anni, pure lui casertano, ex marito della sua compagna, Elena Cuomo, che con lei ha due figlie («si erano trasferiti nel quartiere da circa sei mesi, credevamo fossero una famiglia»). Geloso, arrabbiato. L’ennesima discussione, al telefono con Massimiliano, pare per la gestione delle bambine. «Senti vieni qui che ne parliamo di persona» gli dice lui. Mai immaginando cosa sarebbe successo.
«A un certo punto è arrivata una Bmw, vecchio modello. È sceso un uomo. Li ho visti uno di fronte all’altro» ricorda benissimo una vicina. Che non si accorge dei fendenti sferrati all’addome. «Quel tizio è risalito in auto e si è allontanato». Ma Massimiliano si porta la mano all’addome e si accascia a terra. Il sangue inizia a scorrere sull’asfalto: un fendente secco, che trafigge anche parte del polmone. A soccorrerlo per primo è proprio un altro residente che vive lì vicino. Scende di corsa e inizia a tamponargli con forza la ferita, forse salvandogli la vita (sarà operato d’urgenza).
«Chiamate la polizia. E dite agli agenti che a colpirmi è stato l’ex marito di Elena» riesce a dare indicazioni con lucidità, ai testimoni, la vittima. Sul posto arrivano gli uomini della squadra Volante della questura, con il dirigente Giuseppe Paglia. Ma anche i colleghi della Mobile e della sezione Scientifica, a repertare le tracce — evidenti — dell’aggressione. Il (parziale) numero di targa della Bmw viene diramato anche alla polizia locale: non passa molto affinché venga trovata sotto casa dell’aggressore, quartiere Primo maggio. Giancarlo Babo lo trovano a casa sua: «Sì, sono stato io», confessa. C’è anche il coltello. Accompagnato in questura (e sentito dal capo della Mobile, Alfonso Iadevaia, e dal pm Maria Cristina Bonomo) viene arrestato per tentato omicidio. E trasferito in carcere in attesa di essere interrogato anche dal gip.