La videosorveglianza cresce ancora La Locale pronta a usare anche 3 droni
In rete oltre ai vigili anche carabinieri, questura, finanza e Polfer
Punti di videosorveglianza per mantenere la città sicura. Le telecamere come deterrente contro i malintenzionati, ma anche come strumento di intervento tempestivo in caso di pericolo da parte della Polizia Locale di Brescia.
«Dal 2013 ad oggi ne abbiamo installate 54, rispetto alle 41 posizionate nel quinquennio precedente — spiega l’assessore alla sicurezza del Comune di Brescia, Valter Muchetti — e la rete di collegamento, già in linea con Questura e Carabinieri, si è estesa anche alla Guardia di Finanza e alla Polfer che prima aveva la possibilità di sorvegliare solo l’area interna della stazione ferroviaria, mentre ora sono possibili controlli anche all’esterno, da Piazzale della Repubblica a via Solferino, compresi il sottopasso Sia e il sovrappasso di via Bruzzoni e via Sostegno».
Due telecamere di recente posizionamento, vigilano sul nuovo tunnel di collegamento tra la stazione ferroviaria e la metropolitana, sulla quale si è prestata particolare attenzione. E da dicembre, dopo l’avvallo del Comitato per l’Ordine Pubblico, ne sono state installate 22 per la sorveglianza degli accessi alle stazioni del metrò.
«Un investimento da 270 mila euro — spiega Fabio Lavini, amministratore unico di Brescia Infrastrutture — per garantire sicurezza ai viaggiatori. Avevamo già predisposto tutti i sotto servizi necessari e i costi sono stati sostenuti grazie all’accesso a finanziamenti ministeriali».
La stanza di controllo, al Comando di via Donegani, rinnovata anche dal punto di vista strutturale, grazie a un totale di 196 occhi elettronici, diventa una finestra in grado di aprirsi in pochi secondi su gran parte della città, grazie a un ampio video wall a led (che garantisce un notevole risparmio energetico).
«Sono 16 le telecamere che possiamo visionare contemporaneamente, insieme agli incroci semaforici», spiega il vice commissario Fabio Zanotti, responsabile del Nucleo Informatico.
«Questo supporto tecnologico ci permette di lavorare per la prevenzione e per la repressione dei reati – precisa il comandante, Roberto Novelli – perché spesso siamo intervenuti in tempo reale per risolvere furti o scippi, ma anche imbrattamenti da parte di writers».
Ci sono alcune telecamere, quattro, per la precisione, che entreranno in funzione nelle prossime settimane, con l’ultimazione di alcuni interventi per il riassetto della viabilità, in cui è stata compresa l’installazione (come nel caso di via Corsica). E c’è già il progetto per il posizionamento, entro il 2019, per altri 18 punti di videosorveglianza nel comparto Milano. Il sistema centralizzato, particolarmente capillare, è stato potenziato grazie a una serie di convenzioni e cofinanziamenti con la Regione, Ferrovie dello Stato e Cipe.
«Il costo di ogni telecamera si aggira intorno ai 13 mila euro, mentre la spesa prevista per la manutenzione ordinaria si aggira intorno ai 1.000 euro per ogni impianto», spiega Giorgio Paolini , responsabile del Servizio Amministrativo. Fiore all’occhiello sono i tre droni, sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, acquisiti recentemente dalla Locale di Brescia (gli addetti hanno conseguito un diploma di pilotaggio di secondo livello), che pongono il Comando di via Donegani al primo posto tra le polizie locali italiane per dotazione tecnologica, superando Udine, Olbia e Torino (che ha aeromobili a noleggio). E tra tanta sorveglianza è garantita anche la privacy.
«Le aree private (balconi, finestre, cortili) che rientrano nel raggio d’azione delle telecamere, vengono appositamente schermate, in linea con il regolamento europeo per l’utilizzo di videosorveglianza che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio», conclude Paolini.
Il sistema Due telecamere vigilano sul nuovo tunnel tra la stazione e la metropolitana
I fondi Investimento da 270 mila euro sostenuto da finanziamenti ministeriali