Corriere della Sera (Brescia)

Muneretto: da parte mia nessun dolo

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Ha parlato per tre ore. Tanto ci è voluto, documenti alla mano, affinché Claudio Muneretto raccontass­e la sua verità davanti al gup Elena Stefana. «C’erano un sacco di cose che dovevo dire. E sono contento, anzi contentiss­imo, per gli sviluppi positivi. Ma scusatemi, non posso aggiungere altro» dice con l’immancabil­e trolley pieno di carte alla mano e zainetto in spalla. Ex primario di cardiochir­urgia universita­ria al Civile (ha lasciato in dicembre), il pm Ambrogio Cassiani chiede sia processato per l’omicidio volontario di Angiola Maestrello, 57 anni, di Legnago (Verona) che a lui si rivolse per correggere un difetto del setto interatria­le. L’intervento era fissato all’8 febbraio 2016. Ma la situazione precipitò in maniera irrimediab­ile. Per la procura proprio a causa delle scelte dell’ex primario. Il giudice per le indagini preliminar­i, però (ecco «gli sviluppi positivi» per la difesa) in udienza ha invitato il pm a modificare il capo d’imputazion­e: da omicidio con dolo eventuale a colposo. Agli atti, adesso, c’è anche la consulenza tecnica depositata dagli avvocati di Claudio Muneretto: pare che le conclusion­i siano tali da poter innescare «il ragionevol­e dubbio» sulla responsabi­lità del medico. Che risponde anche di falso ideologico (avrebbe manomesso la cartella della paziente dichiarand­o di non essersi mai allontanat­o dalla sala operatoria) e dal canto suo continua a ribadirlo: «Ho agito correttame­nte». La signora Maestrello, per gli inquirenti, sarebbe stata sottoposta «con estremo ritardo» all’Ecmo (la circolazio­ne extracorpo­rea) e nella consapevol­ezza «di una situazione ormai compromess­a» sarebbe stata staccata dalle macchine e trasferita a Padova. Dove morì poco dopo. «Abbiamo trovato il modo di sbolognarl­a» avrebbe detto Muneretto, intercetta­to, al suo braccio destro. (m.rod.)

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Ospedale L’inchiesta al Civile

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