«Migliorare le strutture per rispettare le disposizioni europee»
LODI Si è conclusa esattamente dove era iniziata la fuga di Mohamed El Madoui, riconsegnatosi alle 14.32 di ieri agli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Lodi, a 48 ore dall’evasione di sabato. Restano invece i problemi della casa circondariale di via Cagnola che alle pecche sulla sicurezza interna aggiunge quelle, croniche, sul sovraffollamento che negli ultimi anni si è attestato quasi costantemente al doppio della capienza prevista. Per il provveditore regionale Luigi Pagano, visto anche «il successo in tempi celeri delle indagini che hanno portato l’uomo a non aver altra scelta che presentarsi spontaneamente», il sistema «ha sostanzialmente tenuto, considerato che i fattori di rischio non possono essere eliminati completamente non avendo più agenti che detenuti». Carcere piccolo, vecchio, sovraffollato e con personale ben al di sotto della pianta organica: a sviscerare I problemi della casa circondariale lodigiana è il nuovo direttore Fabrizio Rinaldi, che dal dicembre 2017 guida la struttura lodigiana oltre ad affiancare Massimo Parisi come vice a Bollate.
Dottor Rinaldi, gli ultimi dati ufficiali indicano Lodi come una delle cinque case circondariali più affollate d’Italia, con un indice costantemente a cavallo del 200 per cento. Qual è la situazione attuale?
«A Lodi sono ospitati 76 detenuti, 48 dei quali stranieri, per una capienza di 45 posti. Una situazione che, anche se non ideale, è più o meno nella norma. In 23 scontano pene inferiori ai tre anni, gli altri sono tutti imputati, quasi esclusivamente per reati minori. Gli agenti effettivi invece sono 34, rispetto a una pianta organica di 45».
Qual è il limite di tollerabilità
Le celle Sono 29 e nessuna ha più di tre letti. Rispettiamo il limite di 3 metri quadrati per detenuto
della struttura lodigiana?
«Non amo parlare di tolleranza in questo caso perché questa dipende da tanti altri fattori come i metri quadrati a disposizione e la soglia di vivibilità si è innalzata con le recenti ristrutturazioni tra cui una palazzina dedicata alle attività trattamentali. Diciamo che 90 elementi è la soglia massima fissata oltre le quale andremmo in violazione delle disposizioni di Strasburgo».
Questa soglia però nel recente passato è stata superata, in alcune occasioni si è arrivati anche a 92-94 detenuti secondo i dati degli osservatori.
«Da quando sono direttore non siamo mai arrivati oltre gli 84-85 elementi. Oggi siamo a un livello più accettabile».
Ritiene Lodi una struttura vivibile e sicura?
«Le celle sono 29 e nessuna di esse ha più di tre letti. Alcune sono di 9 metri quadrati e altre 18 metri, perciò il limite dei 3 metri quadrati a detenuto è ampiamente rispettato».
I sindacati degli agenti però lamentano carenze nei controlli e nel sistema della «vigilanza dinamica», parlando di «evasione annunciata».
«Dell’evasione e della sicurezza interna preferisco non parlare e aspettare I tempi dell’indagine».