Gli «sclerati» ottengono la certificazione Ora sono a tutti gli effetti atleti paralimpici
(Dis)abili e arruolati. O, meglio, certificati. Categorie T38, F38 e T46. Gli «sclerati»(come si chiamano tra loro) sono ufficialmente atleti paralimpici. L’ostacolo della burocrazia è stato superato perché sabato scorso, all’open di Gravellona Toce, i certificatori internazionali della Fispes, la Federazione Italiana Sport paralimpici e Speciali, hanno ammesso gli atleti portatori di sclerosi multipla tra i portacolori paralimpici. Una giornata storica per molti versi. Maria Luisa Garatti, la capitana, Marina Parisio, Corinna Heidecker, Andrea Verzeletti, Luana De Grandis, Francesco De Maio e Cristian Cucco sono i primi portatori di sclerosi multipla inseriti nella squadra paralimpica di atletica leggera. Con loro anche Nicola Rocca, con una disabilità diversa. Ma soprattutto, il superamento degli accertamenti medici necessari a verificare la compatibilità della disabilità, all’apparenza invisibile, con la pratica in pista, ha tutto il sapore di un’investitura nel ruolo di ambasciatori dello sport senza alcuna barriera. «Da quando ho iniziato a correre – dice Maria Luisa – volevo dimostrare che anche noi malati di sclerosi multipla possiamo essere atleti a tutti gli effetti, perché lo sport è di tutti».
E così sabato scorso, abituati anche alle maratone, si sono cimentati in pista nei 400 e nei 1.500. Attorno alla loro certificazione si è creato un movimento di altri malati italiani di sclerosi multipla che cercheranno di seguire il loro esempio. E la prima medaglia è già al collo. «Mi hanno scritto in tanti – continua la capitana – e il fatto che qualcuno mi abbia detto di sentirsi meno solo mi ha riempito di gioia». Ora, però si punta a Tokyo 2020. I test fisici vengono sostenuti al Centro Marathon, sotto l’occhio vigile di Gabriele Rosa. A metterli sotto con la preparazione ci pensa Andrea Boroni, allenatore Fispes e presidente dell’Asd Villa Carcina Athletic Club per il quale sono tesserati gli «sclerati». Il lavoro del coach sarà particolarmente intenso, dal momento che l’obiettivo sono i Campionati Italiani paralimpici di Nembro a ottobre. Saranno mesi in cui l’unico pensiero sarà il tempo migliore da staccare sul cronometro che potrebbe diventare il biglietto aereo per Tokyo.
Gli obiettivi Superato l’intoppo burocratico si allenano per i nazionali, in vista di Tokyo 2020