Quando i cittadini sono gli occhi delle guardie L’accordo in 15 comuni
«Il paradosso è che i reati sono in calo, ma la preoccupazione dei cittadini aumenta». Per il prefetto di Brescia Annunziato Vardé esiste «un problema di sicurezza percepita». Che si può risolvere anche attraverso progetti come il «Controllo del vicinato».
Il nome deriva dall’associazione che, dal 2013, ha iniziato a istruire e formare una serie di cittadini-volontari che, girando per i quartieri, segnalano alle forze di polizia automobili o persone sospette. Niente ronde né vigili improvvisati, l’ambizione è aumentare la sicurezza percepita e moltiplicare gli occhi e le orecchie a disposizione di polizia e carabinieri. «L’obiettivo – ha detto ieri il prefetto – è creare un canale di informazione tra cittadini e forze dell’ordine, soprattutto sul fronte dei reati predatori e quelli contro il patrimonio». Tradotto, furti e rapine.
Un progetto che ha trovato anche il placet degli amministratori locali, tanto che ieri a Brescia è stato siglato un protocollo d’intesa (valido tre anni) tra il prefetto – in rappresentanza delle varie forze dell’ordine – e 15 diversi comuni. Il progetto si chiama «Controllo del vicinato», esperienza già attiva a Borgosatollo, Castel Mella, Chiari, Concesio, Erbusco, Orzinuovi, Padenghe e Rovato. Negli altri sette comuni firmatari (Borgo San Giacomo, Gussago, Montichiari, Orzivecchi, Pompiano, San Paolo, Villachiara) partirà invece nei prossimi mesi. Senza contare Brescia (quartieri Fornaci, Prealpino e Violino), dove l’associazione «Controllo del vicinato» piantò per prima le sue radici.
La firma di ieri, in prefettura, istituzionalizza un accordo che sigla un’alleanza tra istituzioni e cittadini. Intesa anche come un rinnovato rapporto di fiducia. «Noi abbiamo sempre sponsorizzato attività come queste» ha sottolineato il questore Vincenzo Ciarambino. Con i carabi- nieri, poi, il rapporto è ancora più stretto: «Con questo protocollo – ha detto il colonnello Luciano Magrini – sanciamo in un documento una collaborazione che già funziona da anni».
I sindaci plaudono all’iniziativa, convinti che serva a dare risposte visibili al territorio. Si pensi a Orzinuovi, che mesi fa fu «bersagliata» dai ladri e, non a caso, il municipio ospitò, a gennaio, la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. È nella cornice del consiglio comunale di Orzinuovi che nacque, col prefetto, l’idea di istituzionalizzare il progetto di sicurezza «partecipata» dai cittadini.
La bozza, inviata al ministero degli Interni, ha preso forma ieri nel protocollo d’intesa. L’importante, come ha sottolineato il sindaco Andrea Ratti (che guida la giunta orceana), è che non si creino ronde: «Servono più occhi, ma non persone che si sostituiscono alle forze dell’ordine».
A Castel Mella l’iniziativa è già partita: ad oggi si contano 50 «sentinelle», ma le adesioni dei volontari continuano.
Il progetto impegna i comuni ad installare l’apposita cartellonistica, a promuovere assemblee informative e a individuare, tra i cittadini, uno o più « coordinatori » del gruppo «Controllo del vicinato» che saranno gli unici deputati a raccogliere le informazioni e ai veicolarle alle forze dell’ordine.
«I cittadini sono parte attiva – ha detto la presidente dell’associazione Paola Dall’Asta – e vogliono essere gli occhi e le orecchie delle forze dell’ordine».