Grande Guerra Brescia ricorda e «fa memoria»
Brescia mette in campo un ricco programma celebrativo per ricordare il «centenario della vittoria» del 1918, così come lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, riferendosi all’eroismo dei soldati italiani sul fronte della Prima Guerra Mondiale. La volontà del comitato provinciale organizzatore è rendere onore a coloro che, in trincea, patirono e morirono, in primis i ragazzi del ‘99. «Il principio ispiratore è il recupero della memoria storica — ha detto il prefetto Annunziato Vardè – possibile solo valorizzando i luoghi diffusi sul territorio». Tanti enti e associazioni si sono quindi organizzati, in sinergia, attorno a un progetto articolato, così da dare «degna conclusione» all’anniversario della Grande Guerra. Coordina il progetto la prefettura (il programma sul sito www.prefettura.it/brescia ) seguita da Provincia, Comune, Assoarma, Ufficio scolastico territoriale e altre realtà, tra cui Associazione nazionale alpini, Impronta Camuna, Università Cattolica (che organizza il 23 ottobre la conferenza «Brescia provincia di confine») e il Vittoriale. Proprio la casa-museo di D’Annunzio a Gardone Riviera è sede del primo appuntamento in agenda, martedì 22 maggio alle 18.30: il concerto fanfara dell’aeronautica militare del Comando Regione prima Aerea. Altri paesi scelti per narrare la Guerra sono Vallio Terme; Coccaglio, Edolo, Temù, Concesio, Salò durante l’estate; Leno e Bagolino tra ottobre e novembre. E un focus inedito sugli alpini aviatori, «i primi piloti», è al centro di un convegno in Vanvitelliano, il 22 settembre. A breve, giovedì 7 giugno alle 20.30, il Teatro Grande dà spazio a una rievocazione, tra musica e parole, dal titolo onomatopeico «Ta Pum». Venerdì 8, stessa ora, l’auditorium San Barnaba ospita la conferenza «Tra le pieghe di una vita – Guerra Bianca Tonale, una battaglia dimenticata». Impronta Camuna, il 6 e 7 luglio a Edolo, organizza poi una due giorni commemorativa che si concluderà con l’elevazione dell’Adamello a «vetta sacra alla Patria». La valorizzazione del luogo diventa così piena umanizzazione, con l’alzabandiera sulla cima della montagna e la stesura di un tricolore lungo 50 metri e largo 9 lungo il versante sud, «a simboleggiare l’abbraccio della nazione ai caduti – ha precisato Roberto Bontempi, presidente dell’associazione (www.adamellovettasacra. it). Per ricordare i 65 milioni di morti in Europa». E innalzarli al Signore delle cime.(a.s.)