Agrobresciano e Padana: conti in rosso nelle Bcc
Bilanci in rosso per due Bcc bresciane. Perdita di 22 milioni di euro per Agrobresciano e segno meno per 43,5 milioni per Cassa Padana. Ma le due banche si differenziano per le prospettive: Cassa Padana ha iniziato bene il 2018 («la marginalità tornerà adeguata» assicurano i vertici), mentre Agrobresciano registra lo scontento dei soci.
Alle spalle un ulteriore anno difficile per l’Agrobresciano. I vertici della Bcc di Ghedi hanno infatti chiamato i soci ad approvare il terzo bilancio negativo consecutivo. L’appuntamento è per domenica prossima al cinema Gabbiano con inizio alle 9 e il presidente Osvaldo Scalvenzi (nella foto) con il direttore Giuliano Pellegrini, dovranno chiarire i motivi di una perdita, nel
2017, di oltre 22 milioni. Ma non solo: di un patrimonio passato dai 122 milioni del 2012 ai 91 di fine anno, di margini di intermediazione scesi di 19 milioni e di impieghi (610 milioni a bilancio) che hanno toccato il picco più basso degli ultimi anni.
E dopo aver ceduto circa 140 milioni di crediti deteriorati. A preoccupare maggiormente un gruppo di soci è però «la mancanza di un progetto di rilancio della banca, di un piano efficace per la gestione caratteristica con l’obiettivo di renderla maggiormente competitiva, insomma di scelte strategiche che interrompano l’emorragia».
E sullo sfondo la ridefinizione delle politiche di remunerazione, i compensi, del Consiglio di amministrazione inserita nell’ordine del giorno dell’assemblea. Tra i nove punti che saranno discussi dai soci c’è, tra gli altri, l’approvazione di un nuovo regolamento assembleare ed elettorale. Da quanto è dato sapere, alcune modifiche potrebbero «aumentare il potere del presidente e dei dieci consiglieri a scapito dei soci» attraverso «l’aumento del numero dei mandati consecutivi che dai tre attuali (uno da consigliere e due da presidente) raggiungerebbero addirittura i dieci». Come dire trent’anni.
All’orizzonte la convocazione entro ottobre, se non ci saranno intoppi burocratici, dell’assemblea straordinaria dei soci che dovranno confermare la «preadesione» già approvata dal CdA e dai soci, a Icrea la nuova holding di alcune banche cooperative.