Colpo Germani, è in semifinale
Basket Piazzato il 3-0 contro Varese
Buono il primo match point per la Germani, anche se ci è voluto un tempo supplementare per piazzare un 69-64 su Varese che aveva aperto gara 3 lasciando intendere di voler chiudere l’incontro il più presto possibile e arrivando fino ad un vantaggio di 19 punti. Ma la Germani non ha mai mollato rimontando punto su punto.
Ci sono molti modi per scrivere la storia. La Germani sceglie il più imprevedibile, emozionante, sofferto. Bello. Brescia raggiunge la semifinale scudetto per la prima volta nella sua storia, centra l’obiettivo annichilendo Varese con un 3-0 nei quarti che è molto più netto di quanto sia stato nella realtà. Ma ha vinto ancora il più forte, lo dice la storia di una partita romanzesca da raccontare ai posteri. Chi era a Masnago, o davanti alla tv, ha visto i propri beniamini partire a razzo (come mai era accaduto nei primi due incontri) limitando a otto i punti dei rivali nel primo quarto. Poi, dal 17-8 a favore, è arrivato uno tsunami biancorosso che poteva mandare sott’acqua la squadra di Diana. Trovatasi sotto sul 50-31, la Germani si è scossa fruendo dell’energia di Lee Moore, spettatore non pagante nelle prime due sfide e bravo a ritagliarsi un ruolo da protagonista con rabbia e incoscienza. Lo ha seguito a ruota il solito Michele Vitali, con lui Bryce Cotton, entrato a sua volta nella battaglia scrostando via un’eccessiva timidezza. In un battito di ciglia, grazie a un parziale di 19-3, si è riaperta la partita e l’imprevedibile sorpasso, al termine di una rimonta formidabile, è arrivato con il gregario Ortner, rientrato al momento giusto per mettere il suo sigillo. Gli ha risposto Larson, con un canestro da tre senza ritmo per il 58-56. Quindi la penetrazione mortifera di Moore e un altro timbro di Ortner. Non è fatta per nulla sul 60-58, ma sembra tagliato il traguardo quando a meno di due secondi dalla fine è Vitali junior ad avventarsi sul rimbalzo seguito all’errore di Larson dalla distanza. Accade l’imponderabile. Michele scivola, Varese costruisce due rimesse in attacco trovando i tentacoli di Cain per un tocco da pallavolista allo scadere. L’approdo al supplementare potrebbe mandare in tilt chiunque, ma non una Germani granitica a livello cerebrale e fresca nei suoi uomini chiave, su tutti Luca Vitali, Moss e Landry, rimasti a riposo nel terzo quarto mentre i furetti Moore (17 punti, il migliore) e Cotton rimettevano le cose a posto. Sono cinque minuti palpitanti, nei quali Brescia mette l’anima sul parquet senza dimenticare la sua arma forte. La difesa. Okoye spacca in due il canestro ma non spezza le certezze di Diana. Cotton, silenzioso e decisivo, segna e subisce fallo: 63-62. Ecco allora il professor Landry, abile a cancellare il canestro a Varese nel momento clou. Puntuale e chirurgica arriva la «tripla» di Michele Vitali che chiude i conti, anche se la staffa è firmata Sacchetti dalla lunetta. «Questa squadra non muore mai», dice Diana saltellando come un bambino. Ma è lui ad aver fatto tornare giovane una città. In semifinale c’è Milano, sfida dal profumo antico e inebriante. Stavolta, 36 anni dopo, si può fare davvero.