Corriere della Sera (Brescia)

Rosso di 43,5 milioni per Cassa Padana ma il 2018 parte bene

- R.Giu.

La cura dimagrante è stata impegnativ­a ma i risultati si cominceran­no a vedere già da quest’anno. Il management di Cassa Padana, nonostante le perdite per 43,5 milioni messe a bilancio 2017 dovute alla necessità di allinearsi agli standard richiesti per la copertura dei crediti, assicura che «nel 2018 la marginalit­à tornerà adeguata».

La conferma è nei numeri del primo trimestre: risultato «positivo». Le certezze arrivano dalla consapevol­ezza di aver gettato «le basi per il rilancio della banca dal punto di vista dei volumi e della marginalit­à della gestione caratteris­tica e dei servizi per la clientela – ha sottolinea­to il direttore generale Andrea Lusenti – e passando attraverso un alleggerim­ento dei costi operativi di struttura e rendendo la banca più efficiente». Tornando ai numeri, la raccolta diretta (1.551 milioni) è risultata in calo rispetto al 2016 mentre quella indiretta è cresciuta (734 milioni). Stesso andamento per gli impieghi saliti a 1.119 milioni. A risentire delle perdite è stato il patrimonio netto che pur scendendo dai 198 ai 156 milioni, continua ad essere «l’elemento fondamenta­le che ha dato la forza di affrontare con serenità, la delicata e onerosa fase di transizion­e, imposta al sistema bancario, per lasciarsi alle spalle le scorie di anni prolungati di crisi».

Con livelli di copertura adeguati (al 65% per le sofferenze al 53% per le deterioria­te), e la partita della riduzione degli Npl affidata alla gestione di Cassa Centrale Banca, «serve individuar­e modalità e strumenti con cui esercitare la mutualità che oltre all’identità, al sostegno alle Pmi e alla coesione sociale delle comunità — ha aggiunto il presidente Vittorio Biemmi (nella foto) —, continuera­nno ad essere centrali nel futuro della banca, ed essere una leva di competitiv­ità attraverso cui posizionar­si nel mercato».

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