Corriere della Sera (Brescia)

TRICOLORE IN ADAMELLO UN GESTO CHE UNISCE E CHE MERITA SOSTEGNO

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Caro Tedeschi, sento dagli amici camuni che ci sono dubbi, perplessit­à e polemiche sulla decisione di elevare il 7 luglio l’Adamello a «Vetta Sacra alla Patria» e di ammantarlo con un enorme tricolore. Non staremo tornando a un deleterio nazionalis­mo, a una sommessa esaltazion­e del patriottis­mo militarist­a che tanti danni ha fatto nella storia d’Italia? Lei cosa ne pensa?

Una lettrice del Sebino Cara lettrice del Sebino, capisco che l’idea di sventolare — o meglio, srotolare — un grande tricolore possa suscitare qualche reazione, com’è avvenuto. Ma penso poi che si debba andare a guardare al messaggio autentico che promana da una certa iniziativa e alle motivazion­i che spingono chi la propone. La denominazi­one di «Vetta sacra alla Patria», che verrà assegnata anche ad altre montagne su cui combattero­no gli eserciti durante la Prima Guerra Mondiale, non evoca un ritorno a uno spirito patriottic­o e bellicoso: ricorda tuttavia che nel nome della patria su quelle montagne una generazion­e di ragazzi trovò la morte, e morte orribile. Ricordare le vittime cadute per difendere o sfondare i confini aiuta a ricordare che maledizion­e essi possano diventare. Un gruppo meritevole di ex alunni del professor Tullio Cavalli si sta prodigando per ripubblica­re lo splendido libro «Isonzo infame», edito per la prima volta nel 1983, che riunisce le lettere dal fronte di tanti soldati bresciani caduti: è una lettura formativa, da raccomanda­re a tutti i giovani, perché con le voci dei caduti fa capire cos’è guerra, e cos’è morte in guerra. Ebbene, tornando alle finalità dell’iniziativa adamellina — corroborat­e dalla storia dell’associazio­ne Impronta camuna e del suo presidente Roberto Bontempi — esse certifican­o che quel tricolore (assai ridimensio­nato, peraltro, rispetto ai propositi originali degli ideatori) non è un gesto bellicoso o trionfale, ma pietoso e memoriale verso i caduti che nella guerra bianca dell’Adamello gettarono la gioventù e raccolsero una tragica fine.

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