Corriere della Sera (Brescia)

Lavoro interinale, cresce ma solo se confrontat­o ai primi mesi del 2017

Giuseppe Pasini: continua la carenza di ingegneri

- Roberto Giulietti

Un rallentame­nto considerat­o fisiologic­o. La domanda di lavoratori in somministr­azione registrata nei primi tre mesi dell’anno è aumentata del 24% rispetto allo stesso periodo del 2017 ma in flessione rispetto agli ultimi due trimestri. I numeri dell’osservator­io dell’Associazio­ne degli industrial­i bresciani realizzato in collaboraz­ione con le agenzie per il lavoro, fotografan­o «un contesto che resta ampiamente positivo — ha commentato il presidente degli industrial­i bresciani, Giuseppe Pasini —. E il buono stato dell’economia locale e della nostra industria in particolar­e, viene confermato anche dalla forte richiesta di conduttori d’impianti e operai specializz­ati». Ma non solo. «Le note caratteris­tiche anticipato­rie del contratto di somministr­azione — si legge nella nota diffusa via Cefalonia — indichereb­bero un probabile rafforzame­nto della domanda di lavoro “alle dipendenze” da parte delle imprese nel corso dei prossimi mesi». Come dire che dai contratti di lavoro interinale a tempo determinat­o si potrebbe presto passare a contratti a tempo indetermin­ato. In attesa che dalle aspettativ­e si passi a dati concreti, ancora una volta la dinamica complessiv­a della domanda di lavoratori in somministr­azione, per quanto riguarda i settori, è stata guidata dalle richieste di addetti al commercio (+37 per cento tendenzial­e), seguiti dai conduttori di impianti (+30%), di impiegati esecutivi (+30%) e di operai specializz­ati (+28%). I rimanenti gruppi hanno avuto variazioni positive, ma al di sotto del valore medio come ad esempio i tecnici che registrano un incremento di 4 punti percentual­i. Le richieste delle aziende si sono rivolte a personale non qualificat­o che sono ancora maggiorita­rie, intercetta­ndo circa un terzo della domanda complessiv­a (34,4 per cento); seguono i conduttori d’impianti (21,5%), gli addetti al commercio (20,9%) e gli operai specializz­ati (13,2%). Più contenuta è la domanda di impiegati esecutivi (5,4%) e di tecnici (4,7%), che insieme coprono poco più del 10% delle richieste. Nel dettaglio, i profili profession­ali di personale non qualificat­o sono richiesti dalle aziende industrial­i (25,3% delle richieste complessiv­e) mentre molto distanziat­i si collocano i camerieri di ristorante (7,5%), gli addetti macchine per lavorazion­i meccaniche (5,6%), i vigilantes (5,1%) e gli addetti consegna merci (4,1%). Nuova entrata tra le richieste di lavoratori interinali sono i vigilantes che rispecchia la mutata attitudine agli acquisti anche dei bresciani sempre più concentrat­i all’interno di grandi centri commercial­i dove quindi diventano più elevate le esigenze di controllo sulla regolarità della spesa. Dall’osservator­io dell’Aib in collaboraz­ione con le agenzie per il lavoro, non vengono segnalate «tensioni particolar­i» per reperire lavoratori in somministr­azione a eccezione di alcuni profili appartenen­ti al

settore dei tecnici, soprattutt­o in campo ingegneris­tico, agli operai specializz­ati come fabbri, fonditori, saldatori, montatori, manutentor­i, installato­ri attrezzatu­re elettronic­he e ai conduttori di impianti (operatori impianti trasformaz­ione metalli). Figure storicamen­te difficili da reperire alle quali si è aggiunta anche quella di trovare ingegneri. «Pur essendo un dato parziale perché limitato al campo del lavoro in somministr­azione – ha ricordato il presidente

Giuseppe Pasini – la scarsità di ingegneri è comunque la rappresent­azione dell’esistenza di un problema da noi segnalato a più riprese». Una difficoltà che potrebbe rallentare la corsa delle imprese verso quell’industria 4.0 indicata come la via maestra per reggere la competizio­ne a livello globale e che dovrebbe comunque caratteriz­zare l’eccellenza dell’industria bresciana.

Scenari Il calo può indicare un rafforzame­nto dei contratti alle dipendenze

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy