L’appello dei Costruttori: «Basta con i troppi furbetti»
«Serve più etica: in città su 330 cantieri, solo in 130 lavorano imprese edili»
Pavoni Il 2018 può essere l’anno della svolta: gli investimenti sono tornati a crescere
Stanco probabilmente di vestire gli abiti del moderato e dando voce al malessere di tanti suoi colleghi imprenditori, Tiziano Pavoni presidente del Collegio costruttori di Brescia alza il tono e dice “basta”.
«Basta sentirsi dire che siamo imprenditori pretenziosi, che si lamentano per i troppi controlli - ha sottolineato Pavoni in vista dell’assemblea di sabato 26 negli spazi di Brixia Forum, in via Caprera -. Siamo persone capaci di fare bene il proprio mestiere e che credono nelle loro imprese. Ma allo stesso tempo siamo stanchi di dover lottare contro chi, ogni giorno, usurpa la dignità, l’etica, la responsabilità. Stanchi dei furbetti, di vederci sopravanzare da quanti preferiti perché offrono prezzi sempre più bassi, perché eludono le norme. In particolare, quelle che prevedono il dovere, morale ancor prima che giuridico, di riconoscere la giusta retribuzione ai propri dipendenti».
Il presidente dei costruttori è un fiume in piena: «finché sarà consentito ai furbi di competere riducendo il costo dell’opera del 30/40 per cento, ricorrendo a rapporti di lavoro irregolari, non vi può essere spazio per l’innovazione tecnologica, per discussioni sulla qualità e sulla sicurezza degli immobili, né sulla sicurezza dei lavoratori». Un dato su tutti: in questo periodo nel solo territorio del comune di Brescia, a fronte di circa 330 cantieri edili attivi, in 130 non sono presenti imprese edili. «Deve finire il tempo in cui chiunque poteva improvvisarsi imprenditore edile. È necessario che chi svolge lavorazioni edili – ha ribadito Pavoni – sia iscritto in Cassa Edile. È il tempo di dire basta a sotterfugi sulla pelle delle persone e all’elusione dei contributi. Basta ai giochetti sui contratti applicati ai lavoratori per risparmiare illecitamente». Di questo si discuterà in una tavola rotonda dove si confronteranno, coordinati da Nicola Porro, Paolo Pennesi (direttore dell’ispettorato nazionale del lavoro), Lorenzo Bellicini (direttore del Cresme), Roberto Mazzoncini (comune di Brescia) e Tiziano Pavoni. E se questa è la situazione attuale, l’ottimismo per l’immediato futuro non manca: «Il 2018 può rappresentare l’anno di svolta per il settore delle costruzioni. Dopo una lunga e pesantissima crisi – ha ricordato il presidente Tiziano Pavoni – gli investimenti complessivi stanno tornando a crescere con un rialzo dei livelli produttivi a +2,4% in termini reali rispetto all’1,5% stimato nell’osservatorio del luglio scorso». Una boccata di ossigeno per un’edilizia bresciana che vale 2,3 miliardi l’anno.