Pianistico: il fenomeno Trifonov
Il cantautore a Iseo tra classici e pezzi nuovi
Sarà un piacere assaporare le note di Mario Castelnuovo, affermato e sensibile scrittore, musicista e compositore già protagonista a Sanremo negli anni ‘80, in scena stasera alle 21 nella Sala Congressi di Iseolagohotel, a Iseo (ingresso 20 euro). Lo spettacolo — all’interno della rassegna di Eventi Macramè — sarà aperto dal duo La Bocca composto dall’iseano Jean Riva e Alessandra Lancini, che presenteranno alcuni brani dell’ultimo album Evoluzioni. Castelnuovo invece sul palco sarà accompagnato da Giovanna Famulari (violoncello, pianoforte e voce) e Stefano Zaccagnini (chitarre) e offrirà alla platea uno show particolare, che lo stesso artista spiega: «A Iseo canterò i brani della mia carriera e qualche pezzo nuovo, accompagnato da due bravissimi musicisti, ma vorrei anche interagire col pubblico per scuotere le coscienze raccontando aneddoti e riflessioni sulla nostra bella Italia che, aimè, sta perdendo pezzi di storia e di memoria. Un po’ come si faceva negli anni ‘70, quando andavano per la maggiore spettacoli di teatro e canzone».
Scuotere coscienze nell’era del Grande Fratello? Le chiedo se i giovani abbiano ancora voglia di recuperare la memoria gelosamente conservata dalle generazioni precedenti.
«È proprio questo il punto, io non voglio dimenticare. Sarà che ho un debole per i paesi vecchi e spopolati, ma ogni volta che salgo sul palco ricordo che la spina dorsale dell’Italia e composta dagli Appennini e i suoi paesi una volta vivi e popolati e che ora invece sono abbandonati da tutti. Luoghi meravigliosi per storia, arte e tradizioni che oggi non trovano più pace a causa dell’abbandono fisico e culturale. Non solo la gente emigra per questioni di lavoro, ma sembra pure che la memoria storica si stia arrendendo all’incuria».
Il suo modo di comporre si ispira a questi temi?
«Certo, difatti sta uscendo il mio nuovo brano Io mi ricordo L’Aquila, una sorta di metafora che spiega tante cose, senza necessariamente parlare in modo esplicito del terremoto. Tra un mese lancerò la versione in vinile 45 giri, con il lato B Quanta è bella la vita, e alcuni miei disegni. Insomma, si ritorna all’artigianato. Ricordo inoltre che è uscito il mio secondo libro La mappa del buio ».
Anche la creatività artistica sta subendo cambiamenti bruschi in fase di distribuzione. Finito l’ascolto del disco, ora si tende a sentire qualcosa in digitale. Lei del nuovo sistema potrebbe essere una delle tante vittime.
«Pasolini in tempi non sospetti aveva già capito tutto quando disse: “La civiltà del consumo ci ucciderà”. Oggi nei reality show le telecamere riprendono il look del concorrente, che è costretto a dire le cose imposte dalla regia della trasmissione. Perfino i giocatori quando segnano si inventano un festeggiamento solo per farsi riprendere. Vince l’io, perde la voglia di condividere gioia. Ho detto tutto».
Ispirazione La memoria storica si sta arrendendo all’incuria: lo scrivo anche nei miei brani
Disincanto Nell’era del Big brother vince l’io, perde la voglia di condividere gioia e successi con gli altri