PROBLEMI LOCALI DISASTRI GLOBALI
Il «salto nel buio» della politica estera Usa è completata con l’uscita unilaterale dall’Accordo sul nucleare con l’Iran firmato da Obama con Francia, Germania, Inghilterra, Russia e Cina, che certo non si trovano d’accordo con l’azione americana. Atto che segue quello altrettanto «globale» di alcune settimane fa sui dazi alla Cina e all’Europa che hanno innescato - irresponsabilmente - una «guerra commerciale» planetaria con effetti collaterali di enorme portata politica ed economica, oltre che militare riportando l’orologio della storia indietro di 40 anni. Atti che isolano la potenza americana nello scacchiere mondiale e indeboliscono l’Ue a favore di Cina e Russia che certo non si faranno sfuggire l’occasione di accrescere la propria influenza nell’area per motivi geostrategici ed economici spingendo – peraltro - all’ «anomala alleanza» tra Arabia Saudita e Israele, (ex) nemici storici. L’interdipendenza globale gestita con moral suasion e moderazione dalle leadership mondiali dopo la caduta del muro di Berlino viene «sovvertita» da Trump a favore di un isolazionismo miope che mina pericolosamente la stabilità atlantica. Purtroppo un Trump più preoccupato di «rompere» con il predecessore Obama, imbonire il proprio elettorato e distrarre l’opinione americana che non di accogliere una visione delle relazionali internazionali «condannate a negoziare». Va detto che il ritorno delle sanzioni degli Usa non toccherà solo aziende americane, ma aziende europee (e italiane), cinesi e russe che commerciano con l’Iran potendo sottoporre a sanzioni il sistema bancario e finanziario internazionale con sedi sul territorio americano. Quindi un atto diretto a intaccare direttamente gli interessi europei. Insomma una forte debolezza interna americana (soprattutto personale) e di rinuncia al ruolo di «arbitro mondiale» che si riverbera sul piano globale con potenziali effetti incandescenti ridisegnando «viziosamente» le alleanze uscite dal secondo dopoguerra. Gli interessi delle imprese europee impegnate in Iran (tra cui non poche bresciane) verranno sottoposte ad un rischio formidabile tra incudine (competitori extraeuropei), martello (sanzioni americane) e risiko dei dazi. Un disastro del quale il mondo non aveva certo alcun bisogno ma confidiamo in una robusta azione europea per preservare gli effetti di quell’Accordo nell’interesse dell’ Umanita’ contro tutti gli avventurismi a favore della pace e della concordia necessarie a fronteggiare instabilità e complessità globali.