Baby gang nella movida In manette due rapinatori
Due colpi violenti nella zona della movida. Presi dai carabinieri A un ragazzo hanno rotto uno zigomo con un pugno rinforzato
Hanno 20 e 21 anni. Ieri mattina sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Brescia per due rapine violente compiute tra dicembre e maggio. In carcere è finito un 21enne originario del Ghana, mentre il 20enne, del Burkina Faso, è agli arresti domiciliari. Nel primo colpo, in via Gambara, i due ferirono con un pugno «rinforzato» da un mazzo di chiavi un ragazzo per prendergli il cellulare.
Hanno 20 e 21 anni. E sono responsabili, secondo il gip che ha accolto la richiesta della procura di ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, di due brutte rapine commesse ai danni di altri due ragazzi. Hanno usato minacce e violenza, anche se non era necessario.
A una delle vittime hanno sfondato lo zigomo con un pugno « rinforzato » da un mazzo di chiavi. Non hanno esitato a colpirlo benché consapevoli che il colpo avrebbe potuto avere gravi conseguenze. Ieri i carabinieri della stazione di piazza Tebaldo Brusato hanno eseguito l’arresto dei due giovani. Il 21enne, originario del Ghana (i genitori vivono a Travagliato, lui è domiciliato in città ), è stato condotto in carcere, mentre il 20enne, originario del Burkina Faso vive in Valtrompia con la famiglia, è stato affidato a un familiare che vive più vicino alla città. Nessuno dei due ha una attività lavorativa fissa, ne è impegnato in un corso di studi. Sono frequentatori assidui delle piazze della movida, trascorrono le loro serate ciondolando da un locale all’altro.
I due colpi sono stati messi a segno il 7 dicembre scorso e il primo maggio. Nel primo caso i due ragazzi avevano colpito in via Gambara, nelle vicinanze della zona della movida di piazzale Arnaldo. Non erano soli, ma in gruppo.
Nel mirino era finito un ragazzo italiano: lo avevano accerchiato. Era stato rapinato del cellulare ed era stato colpito con una serie di pugni. Quello che aveva causato i maggiori danni lo aveva colpito al viso, appena sotto l’occhio. Trenta giorni di prognosi per la frattura scomposta del pavimento orbitario sinistro. I medici che l’hanno curato hanno fatto il possibile per rimetterlo in sesto.
Il secondo colpo risale invece al primo maggio in via Raffaello, nelle vicinanze della stazione della metropolitana. Questa volta in una zona lontana dai luoghi di ritrovo preferiti dai giovani per le serate. In quest’occasione i due ragazzi erano entrati in azione da soli, senza bisogno del resto della «banda». La vittima era stata accerchiata e rapinata del cellulare e di una felpa. «Dammi la felpa» aveva detto uno dei due al ragazzino con un tono che non ammetteva troppe replice. «Ma perché?» si era limitato a obiettare il giovane, senza neppure troppa convinzione. Era bastato strattonarlo un po’ e mostrare i pugni per evitare che la resistenza si prolungasse. Il ragazzo si era tolto la felpa e l’aveva consegnata insieme al cellulare. Il ragazzo l’aveva scampata, forse i due non l’avevano colpito per paura di rovinare e macchiare di sangue la felpa. I due responsabili erano stati individuati dagli agenti della questura e denunciati a piede libero per rapina.
L’indagine è proseguita. I carabinieri, grazie anche alla consultazione di decine e di decine di profili in Facebook (mostrati alle vittime) sono riusciti ad attribuire alla coppia di ventenni stranieri anche la rapina di dicembre. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero ancora anche altri colpi, sempre compiuti nelle serate della movida, nelle zone subito a ridosso delle piazze del centro storico. La caccia alle baby gang potrebbe riservare anche altre sorprese.