Corriere della Sera (Brescia)

«Siamo fascisti ma rispettiam­o la Costituzio­ne»

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Davide De Cesare, 40 anni, sposato con due figli (bambino di 11 anni ed una bimba di 9), di casa a Corzano, è candidato sindaco per CasaPound, partito di cui è referente provincial­e e per il quale è stato candidato alle ultime elezioni politiche e regionali.

Domanda d’obbligo: perché non avete fatto un’unica lista di estrema destra?

«CasaPound è un partito vero e proprio, con un peso specifico in costante aumento. Ad Ostia ha preso il 9 per cento, a Bolzano e Lucca l’ 8 per cento. Certo sono risultati ottenuti dopo anni di radicament­o sui territori, a Brescia ci siamo da un anno e mezzo. Ma se unione doveva esserci non si poteva prescinder­e dalla tartaruga frecciata. Comunque il rapporto con gli altri candidati è buono». Dura entrare in Loggia.

«Alle ultime elezioni nel collegio di Brescia abbiamo sfiorato l’ 1 per cento (1375 voti,

ndr). Partiamo da qui, da quei mille bresciani che hanno deciso di cambiare davvero. Mi piace fare il paragone con i mille bresciani delle X Giornate».

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune che, in nome della Costituzio­ne, non concede luoghi pubblici a movimenti neofascist­i. Come fa campagna elettorale?

«Il Consiglio di Stato ha solamente rigettato la sospensiva mentre il giudizio di merito pende ancora davanti al Tar Brescia. Noi continuere­mo la nostra battaglia. Nelle nostre riunioni ci sono riferiment­i al Fascismo di cui astraiamo le intuizioni positive, come la sovranità monetaria, il diritto alla casa, il sostegno alle nascite, il lavoro prima della finanza; non vogliamo certo il ritorno della dittatura. La campagna elettorale ha comunque un sistema di regole per cui sale e spazi non possono essere negati alle liste. Dunque si svolgerà come sempre e come fanno tutti».

Cosa salva del mandato Del Bono?

«La gestione di Brescia Musei e la ristruttur­azione della Pinacoteca. Per il resto è stato un campione di immobilism­o: è riuscito a rimandare tutte le questioni più importanti».

La sua proposta più singolare è il nuovo stadio nel sito Caffaro.

«Non è una boutade. C’è sotto uno studio di fattibilit­à e confronto con degli ingegneri: è l’unico modo per convogliar­e investimen­ti privati nel risanament­o della città, creando un maxi parcheggio sotterrane­o e togliendo così tutta la terra avvelenata. Sarebbe la vera rinascita del quartiere». ( p.gor.)

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Davide De Cesare, 40 anni, due figli, è referente provincial­e di CasaPound per il quale è stato candidato alle politiche e alle regionali
Il profilo/2 Davide De Cesare, 40 anni, due figli, è referente provincial­e di CasaPound per il quale è stato candidato alle politiche e alle regionali

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