«Molloy calling» Latteria oltre i confini
Il lato internazionale della Latteria torna sul palco a partire dal 4 giugno; il Molloy Calling quest’anno si presenta in versione estiva con appuntamenti cadenzati da giugno ad agosto. Dopo il successo delle scorse edizioni che hanno fatto salire sul palco bresciano artisti quali Dandy Warhols, Peter Murphy, Battles, Cat Power, Tortoise e molti altri, il Molloy Calling presenta un nuovo cartellone con ospiti d’eccezione. Ad aprire le danze il 4 giugno i Downtown Boys da Providence, Usa, col loro punk ad alto contenuto di impegno. A seguire, fra i nomi già annunciati, Emma Tricca featuring Steve Shelly (Sonic Youth) e Jason Victor (The Dream Syndicate) il 19 giugno, The Bellrays il 20 giugno e Grant Lee Phillips il 5 agosto. Tutti i concerti sono a ingresso gratuito e avranno luogo all’interno della Latteria mentre la Distilleria, il giardino estivo, sarà attiva con la proposta ristoro. Paolo Fappani, fra le guide artistiche del Molloy Calling, presenta la rassegna. «È un modo per identificare l’internazionale e separarlo dal resto della programmazione. È un appuntamento molto seguito e molto amato che ha dato grandissime soddisfazioni. Durante gli anni passati abbiamo fatto nomi grossi sui quali ci siamo costruiti una reputazione anche a livello internazionale. Abbiamo privilegiato una programmazione infrasettimanale che andasse incontro alle esigenze delle band già in tour per l’Italia. L’idea era quella di intercettare gli artisti e proporre loro date disponibili. Questo ci ha permesso di essere attrattivi nonostante la nostra dislocazione geografica non abbia la stessa offerta di grosse città come Milano o Bologna».I Downtown Boys inaugurano la rassegna, di che gruppo si tratta? «Sono gruppo piccolo, ma molto interessante poiché interpretano il punk in modo diverso sia dal punto di vista sonoro sia da quello testuale. Si presentano con un sax che non è uno strumento tipico della linea punk. Hanno sonorità diverse e spigolose. Inoltre hanno un messaggio politico molto forte, i loro testi sono impegnati in modo mai banale. Molte riviste, come Rolling Stone, gli hanno segnalati come i nuovi astri del punk».