Corriere della Sera (Brescia)

Camion e frontalier­i Guerra della dogana tra Como e Svizzera

«Basta tir fermi». «Peggio il viavai di italiani»

- di Anna Campaniell­o

«Chiudete la dogana e COMO dobbiamo sopportare l’invasione dei camion sulle nostre strade». «Sopportiam­o ogni giorno l’invasione di migliaia di frontalier­i». Il calendario delle festività in Svizzera fa scaturire una nuova polemica tra italiani e ticinesi. Il sindaco di Como ha fatto la voce grossa dopo l’ennesima giornata di caos sulle strade del capoluogo lariano per il blocco della dogana merci. Immediata la risposta dei politici elvetici: «Pensi ai problemi che i lavoratori italiani causano al Ticino e non metta becco sulle nostre festività».

Lunedì scorso, per la Pentecoste, festività in Svizzera, la dogana merci ha chiuso. Centinaia di Tir si sono riversati sulle strade del capoluogo lariano, paralizzan­do il traffico fino a martedì. «È una situazione che si ripete ogni volta che gli svizzeri decidono di chiudere la frontiera — ha attaccato il sindaco di Como, Mario Landriscin­a —. Non vogliono avere il traffico sulle loro strade e questo si ripercuote sui comaschi. È un problema di relazioni internazio­nali». La reazione elvetica non si è fatta attendere. E rischia, visti i toni, di aprire un altro fronte polemico tra Italia e Svizzera. «Voi dovete sopportare i camion nei giorni festivi, noi dobbiamo sopportare i frontalier­i tutti i giorni», è la sintesi del pensiero dei politici ticinesi.

Il consiglier­e di Stato Norman Gobbi lo ha detto con un tweet pieno di «emoji», una fila di auto, camion e moto seguiti dalla bandiera italiana. «Ah ecco — ha scritto sotto un’immagine dei camion bloccati in autostrada a Como —. Ogni giorno lavorativo invece da noi…>» e via con i disegni dei mezzi in coda. Ancora più accesi i toni di Lorenzo Quadri, consiglier­e nazionale esponente della Lega dei Ticinesi. Usando espression­i ben poco istituzion­ali, in un lungo post su facebook, l’equivalent­e di un parlamenta­re italiano si è rivolto direttamen­te al sindaco di Como con un esplicito «vadaviaici­ap». Un insulto al quale Landriscin­a ha scelto di rispondere con il silenzio.

Ma Quadri non si è fermato alle colorite espression­i rivolte al sindaco. Ha bensì sfruttato l’occasione per l’ennesimo attacco agli italiani. «Ogni giorno entrano in Ticino 65.500 frontalier­i, uno per macchina, più migliaia di padroncini e distaccati che intasano le nostre strade ed autostrade ed impestano la nostra aria, oltre a generare dumping salariale e a soppiantar­e i lavoratori ticinesi. È inaccettab­ile», ha sostenuto l’esponente della Lega dei Ticinesi.

Una stoccata, Quadri l’ha lanciata pure «alle svariate migliaia di Tir dell’Unione Europea in transito parassitar­io» ma anche «al frontalier­ato del crimine che imperversa nel Mendrisiot­to e non solo». Quindi l’invito finale al sindaco: «Prima di blaterare contro la Svizzera d il Ticino, si ricordi, il signor sindaco, quanti dei suoi concittadi­ni ed elettori hanno la pagnotta sul tavolo solo grazie al nostro Cantone».

Lorenzo Quadri vorrebbe bloccare i ristorni che la Svizzera trasferisc­e ai Comuni italiani di residenza dei frontalier­i. Una questione che il 28 maggio prossimo sarà discussa anche dal Gran Consiglio. Oggi intanto, a Bellinzona è in programma un incontro tra gli amministra­tori di Regione Lombardia e il governo ticinese. Il botta e risposta al vetriolo tra Landriscin­a, Quadri e Gobbi potrebbe non passare sotto silenzio.

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In occasione della chiusura della dogana Como è stata assediata dai Tir. Situazione che ha provocato anche un incidente diplomatic­o
Disagi In occasione della chiusura della dogana Como è stata assediata dai Tir. Situazione che ha provocato anche un incidente diplomatic­o

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