«Vetrine strategiche vicino a scuole e piazze di spaccio Rischi sottovalutati»
«Il fenomeno è esploso in pochi mesi nell’indifferenza generale. Negozi di cannabis light che aprono ovunque ma soprattutto, guarda caso, vicino alle piazze di spaccio e alle scuole. Semi da piantare, oli e fiori di canapa, veri e propri pezzi di “fumo”, gadget, persino chupa chups. Tutto venduto insieme, sul bancone, tutto sullo stesso piano, persino con consegna a domicilio, in bicicletta. È il messaggio che non va. La cannabis viene associata all’idea di un prodotto pulito, da ridere. O persino di moda, come dimostra il lancio del prodotto di marca, Maria Salvador, con testimonial J-Ax. Dicono che a comprare sono gli adulti, ma è evidente che il target secondario sono invece gli adolescenti».
Ciro Cascone, procuratore capo del Tribunale per i minorenni, cosa intende?
«La comunicazione è confusa ad arte. Sono prodotti che aprono la strada alla legalizzazione delle droghe definite “leggere” (e non si sa fino a che punto lo siano)».
Qual è il messaggio che arriva ai ragazzini?
«Negozi, festival ed eventi fanno credere che la cannabis sia sdoganata, quando invece per la legge non lo è affatto. Sta cambiando la cultura prima delle leggi, anzi, a dispetto delle leggi. Ogni formula promozionale e commerciale va ostacolata». Quale sarebbe l’approccio corretto? «Un conto è parlare seriamente della possibilità di liberalizzare le droghe leggere, per sottrarre il mercato alle mafie e al sommerso. Questo è un discorso che si affronta in sedi politiche. Ma se la legalizzazione delle droghe leggere a Milano passa sotto silenzio, facendo leva su questi messaggi glamour e presi sottogamba, nel silenzio generale sugli effetti negativi delle droghe leggere per la salute, non va bene affatto. I negozi, con grandi foglie di marijuana sulle vetrine, sono nel mezzo delle zone frequentate dagli adolescenti. I ragazzi, non facendo differenza tra un “prodotto” e l’altro, vanno a comprarla in piazza, dove costa meno. E lo fanno con sempre maggior leggerezza».
Sotto il profilo del «prodotto», l’unico effetto della cannabis light è quello calmante.
«A rigore i negozi devono adeguarsi alla nuova soglia indicata dal ministero. Ma poi, chi controlla?».