«Ritardi per il freddo Le varietà mediterranee adatte ai periodi secchi»
«Tantissime terrazze profumate di “falso gelsomino” che arriva dall’Oriente. A volte ha un odore così intenso da essere quasi stucchevole». Manuel Bellarosa, 56 anni, da 25 è giardiniere all’Orto botanico di Brera. Fa il punto sulle fioriture in corso e in arrivo.
Il meteo instabile di maggio ha rovinato i giardini milanesi?
«La pioggia ha fatto cadere i boccioli delle camelie. Mentre l’abbassamento delle temperature ha allungato il periodo di fioritura delle rose. Sono sbocciate con il primo caldo, poi il freddo ha fatto sì che non si esaurisse tutto in pochi giorni».
Quali altre specie stanno colorando aiuole e balconi?
«Vedo bellissime magnolie grandiflora che stanno sbocciando proprio in questi giorni e qualche melograno. Adesso arriverà il momento delle ortensie e degli oleandri. Anche il laurus cerasus, se non è potato, produce infiorescenze che hanno la forma di grandi pannocchie profumate».
Con il cambiamento del clima va rinnovata anche la vegetazione dei giardini?
«Si va verso stagioni più secche, va spinta la messa nel terreno di piante mediterranee perché sono più resistenti alla siccità. È una tendenza a cui da anni guardano i botanici inglesi perché temono la futura mancanza di piogge. Noi che ci ispiriamo ai loro manuali dovremmo seguirne l’esempio».
I tanto discussi banani e palme in piazza Duomo fanno scuola.
«Si tratta di aiuole temporanee, penso che si tratti di un progetto ben riuscito. Attenzione però: ricordiamoci sempre che siamo in Pianura Padana. “Burian”, l’ondata di gelo del febbraio scorso, ha stroncato tutti gli agrumi e le agavi in città. Non sono morte, ma è come se dovessero “ripartire da zero” con la bella stagione».
Un consiglio per l’estate?
«Evitare concimi azotati, altrimenti i tessuti della pianta diventano troppo morbidi e facilmente attaccabili dai parassiti. Il giusto nutrimento al giusto momento».
I danni
Il gelo di febbraio ha stroncato tutti gli agrumi e le agavi in città. Non sono morte, è come se dovessero ripartire da zero