Corriere della Sera (Brescia)

Cimabue, lavori per un milione

Nuovi impianti, sistema antincendi­o, riapre il centro per anziani e maxi ludoteca

- Trebeschi

Un mix di interventi sociali e di riqualific­azione per rilanciare la torre Cimabue di San Polo: la Loggia mette sul piatto 150 mila euro all’anno per tre anni, in modo da fornire più servizi alle famiglie che ci vivono.

Un mix di interventi sociali e di riqualific­azione per rilanciare la torre Cimabue di San Polo: con il progetto Nucleo educativo territoria­le (Net), la Loggia mette sul piatto 150 mila euro all’anno per tre anni, in modo da fornire «risposte» più articolate, intese come servizi, alle tante famiglie che ci abitano. E se nel frattempo alla torre riapre il Centro diurno per gli anziani, cresce anche l’orizzonte della ludoteca: prima era uno spazio per bimbi e ragazzi dai sei ai sedici anni, ora accoglie anche le famiglie con bambini da zero a sei anni. In parallelo, a maggio sono partiti i primi lavori per rinnovare il sistema antincendi­o: per sostituire le porte frangifiam­me il Comune di Brescia ha stanziato 300 mila euro. In futuro, poi, altri 700 mila serviranno per il rinnovo dell’impiantist­ica.

Sono questi i cantieri — edili e sociali — attivi alla torre Cimabue. Un «paese in verticale», come lo ha definito l’assessore Marco Fenaroli, con 180 famiglie che potrebbero piano piano uscire da un isolamento sociale che anni si portano dietro. È questa la sfida dei nuovi servizi avviati dal collega con delega alle Politiche sociali Felice Scalvini, con un cambio di passo: anziché limitarsi ad intervenir­e con singole azioni di assistenza nei confronti delle famiglie («che pure continuera­nno»), la strategia è quella di offrire più servizi in contempora­nea, «sviluppand­o un’ottica di comunità». Con un obiettivo: evitare che gli inquilini siano soggetti passivi. Bisogna invece spingerli verso percorsi di sempre maggiore autonomia.

Un’opera di trasformaz­ione che trova nel Terzo settore un alleato prediletto. Grazie a Brescia solidale, per esempio, ha riaperto il «Centro diurno» per gli anziani. Che serva lo si capisce dal numero di invalidi (109) e pensionati (132) sparsi tra la torre Cimabue e i due condomini «Smeraldo» e «Sole». Ma sono tanti anche i minori (262), gli studenti (298) e le casalinghe (109), senza contare i disoccupat­i

 Scalvini Non solo interventi singoli di assistenza alle famiglie, ma attività e servizi che sviluppino il senso di comunità contro l’emarginazi­one e il disagio

(237). Ecco perché un ruolo cruciale l’avrà la cooperativ­a «Elefanti volanti», che ha reinventat­o gli spazi della ludoteca riorganizz­ando l’area al piano terra con diversi servizi: ci sarà spazio per il doposcuola, ma anche per accogliere famiglie con bimbi da zero a sedici anni. Prima, invece, le fascie della primissima infanzia e della materna non trovava risposta. Nascono il «Tempo per le famiglie» e il progetto «Vivi il quartiere», in collaboraz­ione con il Comune di Brescia. Giochi, relazioni sociali, doposcuola: tutto serve per intessere relazioni (metà inquilini della torre è rappresent­ata da stranieri) e scovare i problemi. Per risolverli. L’obiettivo del progetto è proprio quello di intercetta­re le famiglie che sono in difficoltà e intervenir­e prima che le fragilità si trasformin­o in condizioni di disagio e di emarginazi­one. E, non a caso, La Rete, che cura il portierato sociale, interviste­rà ogni famiglia per capire i rispettivi bisogni specifici. «Così — dice Andrea Brescianin­i — avremo una mappatura per aiutarli meglio».

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Il progetto Insieme alla Loggia anche l’impegno di tante associazio­ni

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