Labolani: da Msi a Forza Nuova «Io neofascista»
Mario Labolani andata e ritorno dal Movimento sociale italiano ad Azione Sociale Forza Nuova passando per Alleanza nazionale, Pdl e Fratelli d’Italia. Sessantaquattro compiuti giusto l’altro giorno, sposato con Sara Balsamo, ex assessore nella giunta Paroli, alla domanda se non si senta un po’ a disagio dentro una lista di estrema destra, risponde: «Per me non è un insulto essere definito neofascista. Mi hanno sempre etichettato così, ma io sono anche sempre stato rispettoso delle idee altrui». D’altronde, ricorda, è 46 anni che ha una tessera di partito di destra.
Fratelli d’Italia l’ha abbandonata nei mesi scorsi, dopo esserne stato tra i fondatori bresciani e dopo aver chiesto di essere candidato in lista: «Mi hanno detto di no. Sono amico di Viviana (Beccalossi, ndr) e con lei facciamo politica insieme da decenni». E Viviana, come la chiama Labolani, con Fratelli d’Italia ha rotto da qualche mese. Labolani è consapevole che rompe le scatole agli ex di partito ma - sottolinea - non ha alcuna intenzione di dare fastidio anche a Paola Vilardi: «Una candidatura che sostengo: mi auguro che al ballottaggio i nostri voti convergano su di lei». Il suo obiettivo, più che locale, ha ambizioni nazionali: «Bisogna riaggregare la destra con un progetto chiaro, da quello che è rimasto di Fratelli d’Italia a Forza Nuova fino ai ragazzi di CasaPound. Altrimenti verremo inglobati». Dalla Lega, par di capire: «Beh, certo. Quando vedi che prendono più voti di Fratelli d’Italia nel Lazio qualche domanda devi fartela». All’ex partito imputa soprattutto la confusione in testa: «la Meloni che vuole entrare nel governo con lega e Cinque Stelle è solo l’ultima goccia». Alla Lega, gli «inglobatori», non ha invece nulla o quasi da dire in questo momento: «Adesso anche loro dicono “Prima gli italiani”, e se oggi dovessi iscrivermi a un partito lo farei proprio alla Lega». Quel che si immagina è un percorso in due fasi: «Prima un nuovo contenitore di destra, e poi al limite con questa dentro un contenitore più ampio». Magari proprio nella Lega, o come si chiamerà il nuovo contenitore. Di entrare in consiglio comunale non ci spera: «Se va bene entra Laura Castagna». Insomma la sua candidatura è testimonianza, punta ad aggregare e guarda ai perenni movimenti della politica nazionale. E un po’ rompe le scatole a Fratelli d’Italia. Labolani non risponde, ma se lo si fa notare ride.