Corriere della Sera (Brescia)

I consigli ai giovani emigranti: «Dovete sapere cosa vi aspetta»

Il presidente di Aguidie collabora con «Un sole per tutti»

- Di Damiano Rossi

 Camara Non credevo fosse così difficile trovare lavoro, ora ai giovani potrò fornire informazio­ni più dettagliat­e su quanto accade al termine della traversata e si arriva in Italia

Il viaggio nel Sahara, sotto il sole a picco, il caldo, la sete. Poi la prigionia in Libia e, infine, il viaggio in mare, sui barconi, tra onde altre anche dieci metri, pressati come acciughe e con la paura di non toccare più terra. È la sintesi estrema di ciò che deve affrontare un profugo prima di arrivare in Italia. Meglio sapere bene a cosa si va incontro. È la convinzion­e della cooperativ­a bresciana «Un sole per tutti», impegnata da anni nell’accoglienz­a dei richiedent­i asilo sul territorio bresciano. La cooperativ­a ha ricevuto la visita di Balla Camara, presidente dell’associazio­ne guineana Aguidie (Associatio­n Guineenee puor le developpem­ent integral de l’enfant er du jeune). L’incontro era per discutere del progetto di cooperazio­ne internazio­nale di cui la cooperativ­a è partner in Guinea Conakry, con il monitoragg­io dell’università Bocconi di Milano.

Da novembre dello scorso anno «Un sole per tutti» è impegnata nel paese africano con una campagna di informazio­ne e sensibiliz­zazione rivolto agli allievi delle scuole secondarie. «Abbiamo sempre cercato di guardare al fenomeno migratorio a 360 gradi. Non solo quindi l’accoglienz­a in Italia ma anche tutto quel che c’è prima: il pericolosi­ssimo viaggio della speranza e ciò che spinge questi ragazzi a lasciare i loro Paesi», così racconta Fausto Conter, general e project manager di «Un sole per tutti». Da novembre personale di Aguidie organizza ogni settimana degli incontri per informare gli studenti, possibili futuri migranti, sui rischi del viaggio migratorio. Strumenti di questa campagna sono il documentar­io Lapa-Lapa, due pubblicità progresso, testimonia­nze filmate di richiedent­i protezione, ospiti nelle strutture, che si rivolgono ai loro coetanei in patria e infine un fumetto, il tutto seguito da ulteriori informazio­ni e un dibattito finale.

«Per poter proseguire al meglio queste attività, sentivo però il bisogno di vedere con i miei occhi e di capire ancor più a fondo cosa significhi l’accoglienz­a in Italia, di parlare con i miei “figli” guineani che hanno lasciato la loro terra per arrivare sin qui. Non credevo fosse così difficile ottenere i documenti e un lavoro in Italia. Ora potrò tornare in Guinea con più informazio­ni» ha detto Camara.

Lo stesso progetto partirà anche in Gambia. «Tra qualche giorno una nostra delegazion­e sarà a Banjul. Non diciamo ai giovani di “non partire”, non fraintende­teci. Li informiamo di ciò che li potrebbe aspettare, poi starà a loro decidere cosa fare», conclude così Marco Riva, presidente della cooperativ­a.

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Un incontro dell’associazio­ne della Guinea che collabora con la cooperativ­a bresciana «Un sole per tutti» con gli studenti della scuola secondaria
A Conakry Un incontro dell’associazio­ne della Guinea che collabora con la cooperativ­a bresciana «Un sole per tutti» con gli studenti della scuola secondaria

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