Corriere della Sera (Brescia)

Poliziotti e carabinier­i assolti per la morte di Giuseppe Uva

Nel giugno 2008 il decesso dopo una notte passata in caserma a Varese. La difesa: ha perso il giustizial­ismo

- Andrea Camurani

VARESE Tra due settimane corre il decennale della morte di Giuseppe Uva: il suo cuore si fermò dopo una notte passata alla caserma dei carabinier­i di Varese e il successivo ricovero con trattament­o sanitario obbligator­io all’ospedale. Era il 2008. E per due volte in questo lungo lasso di tempo sei poliziotti e due carabinier­i sono stati assolti dai pesanti reati che venivano loro contestati: omicidio preterinte­nzionale e sequestro di persona. L’ultima decisione è di ieri quando la Corte d’assise d’appello di Milano ha sancito che quella notte poliziotti e carabinier­i agirono nel rispetto delle regole. Il verdetto è arrivato dopo diverse ore di camera di consiglio in un clima teso, sfociato dopo la lettura della sentenza nella protesta dei famigliari di Uva, in particolar­e la nipote ha urlato in faccia ad imputati e difensori che il nome dello zio «è stato infangato per dieci anni». Uno sfogo, dirà più tardi l’avvocato della famiglia.

«In realtà Lucia Uva, sorella della vittima, aveva già ricevuto soddisfazi­one nel momento in cui la Procura generale chiese la condanna: una pubblica accusa ha creduto, per la prima volta, nella nostra tesi, cioè che Giuseppe è morto a seguito di quanto accaduto di notte in caserma — spiega l’avvocato Fabio Ambrosetti —. Resto poi perplesso per l’assoluzion­e dal reato di sequestro di persona perché sono convinto mancassero i presuppost­i per trattenerl­o». E per questo è sicuro il ricorso in Cassazione.

Canta invece vittoria il collega Luca Marsico, uno dei difensori: «Ora è chiaro, il fatto non sussiste. Non potevamo aspettarci di meglio e l’assoluzion­e ha una formula addirittur­a più ampia di quella pronunciat­a a Varese, in primo grado. È stato messo nero su bianco che poliziotti e carabinier­i si comportaro­no correttame­nte. Con questo pronunciam­ento la giustizia trionfa sul giustizial­ismo, frutto di una violenza mediatica mai vista prima d’ora».

Il riferiment­o è alla grande attenzione prestata a questo caso, divenuto «nazionale», finito più volte al centro di trasmissio­ni di approfondi­mento, e messo in analogia con altri episodi dove ad essere sottoposti al giudizio dell’opinione pubblica sono i comportame­nti delle forze dell’ordine.

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Una delle ultime immagini di Giuseppe Uva in vita. Ieri la Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto i sei poliziotti e i due carabinier­i accusati per la morte di Uva (Ansa)
Il verdetto Una delle ultime immagini di Giuseppe Uva in vita. Ieri la Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto i sei poliziotti e i due carabinier­i accusati per la morte di Uva (Ansa)

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