Corriere della Sera (Brescia)

Giornali da 100 anni Appello per salvare l’edicola di Cremona

Il titolare dell’antico chiosco non trova eredi «I giovani non vogliono più lavori faticosi»

- Di Gilberto Bazoli

 Il mestiere Levatacce, poche ferie, ma margini di guadagno ci sono ancora Nessuno è interessat­o nonostante abbia 150 clienti che ogni giorno passano da qui per comprare quotidiani e altro

CREMONA Tra il Cittanova, il palazzo medievale dei guelfi, e Sant’Agata, l’imponente chiesa con la facciata bianca, Andrea Carotti, 45 anni, si trovava come a casa sua. Ma ieri sera ha lasciato quell’angolo del centro di Cremona, a ridosso dell’isola pedonale.«Ho messo sul mercato la mia edicola, scendendo sino a 3.000 euro contro gli 85.000 che avevo speso per acquistarl­a. Speravo in qualche giovane coraggioso e con la voglia di impegnarsi, ma non si è fatto avanti nessuno», Prima di vendere giornali, riviste e album di figurine, Andrea faceva il commercian­te per la Galbani. «Ma ero stanco di quella vita in continuo movimento, cercavo qualcosa di più stabile». E così, nel maggio 2007, aiutato dal padre, Giuseppe, pensionato di 65 anni, ex commesso alimentare, ha rilevato il chiosco che risale agli inizi del Novecento. «Il giornalaio, si sa, è un lavoro pesante: levatacce, niente domeniche, tre settimane di ferie l’anno, una sola delle quali a scelta, le altre indicate dal distributo­re. Ma tutto questo non mi spaventava. Poco alla volta ho messo insieme un portafogli­o di 150 clienti tra i passanti e le consegne a domicilio. Non male. Ma ho deciso di voltare pagina e fare il pizzaiolo, un mestiere che richiede gli stessi sacrifici ma che, probabilme­nte, potrà darmi qualche soddisfazi­one economica in più». Per cedere l’edicola inizialmen­te Carotti si è affidato a un’agenzia immobiliar­e che si occupa di attività commercial­i: «Ma non è arrivata nessuna richiesta di informazio­ni sul tipo di impegno, le ore richieste, la redditivit­à». Andrea non si è perso d’animo. «Un amico mi ha suggerito di tentare con l’annuncio online. Ma anche in questo caso zero contatti. Letteralme­nte: nemmeno una persona che ha chiamato». A quel punto ha giocato un’altra carta. «Ho cercato di cedere sottocosto l’attività». Un regalo: «Tremila euro, ma niente da fare».

L’edicolante di corso Garibaldi si aggiungerà agli altri tre colleghi, su un totale di 44, che negli ultimi due anni hanno alzato bandiera bianca in città. «I tempi sono duri, ma è anche vero che con questo mestiere un guadagno si riesce a tirarlo fuori, un mensile intorno ai 1.100 euro puliti. Non solo: volendo, la possibilit­à di aumentare il fatturato, nella consapevol­ezza che per sopravvive­re le edicole sono diventate più simili a un bazar». Eppure nessuno ha accettato di subentrare, nonostante lo si potesse fare praticamen­te gratis. «Questa mancanza di interesse mi ha sorpreso molto. Confidavo in qualche giovane stanco di stare a casa a girare i pollici davanti alla television­e. Mi sbagliavo: c’è del vero quando si dice che, in realtà, i ragazzi non cercano lavoro».

Carotti lancia un ultimo appello: «Il contatto con i clienti, chi fa una battuta, quello che parla di politica ed è sempre arrabbiato: mi spiace lasciare questo mondo». Da oggi il chiosco è chiuso, ma ci vorrà del tempo perché venga completame­nte smantellat­o. Sino a quel giorno la vecchia edicola potrà essere salvata.

 Le relazioni Il bello è il contatto con le persone: chi fa una battuta, chi vuole parlare sempre di politica ed è arrabbiato con il mondo Contatti umani di cui sentirò la mancanza

 ??  ?? In centro Andrea Carotti, 45 anni, nella sua edicola nei pressi dell’area pedonale nel centro storico di Cremona. Da oggi il chiosco è in cerca di un nuovo edicolante (foto Rastelli)
In centro Andrea Carotti, 45 anni, nella sua edicola nei pressi dell’area pedonale nel centro storico di Cremona. Da oggi il chiosco è in cerca di un nuovo edicolante (foto Rastelli)

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