Corriere della Sera (Brescia)

Pavia, impianti di stoccaggio rifiuti Nessuna azienda rispetta la legge

IL DOSSIER NELLA TERRA DEI FUOCHI Il rapporto del «nucleo ambiente». Il nuovo fronte dei fanghi usati in agricoltur­a

- Luca Rinaldi L. R.

PAVIA Sono arrivati i primi dati sul monitoragg­io preventivo a cui è stata sottoposta la provincia di Pavia su disposizio­ne del prefetto Attilio Visconti dopo i roghi ai depositi di stoccaggio e trattament­o rifiuti che hanno coinvolto il territorio nell’ultimo anno e mezzo. I numeri — messi nero su bianco dal «nucleo ambiente» costituito da Arpa, forze dell’ordine e vigili del fuoco — mostrano la fotografia di una zona ancora a rischio e sotto gli occhi di trafficant­i e imprendito­ri compiacent­i. I risultati saranno illustrati agli «Stati generali sull’ambiente della provincia di Pavia» che si terranno oggi a Corteolona (Pavia). Oltre ai sindaci e i rappresent­anti del territorio interverra­nno anche il presidente della Regione Attilio Fontana, il procurator­e generale di Milano Roberto Alfonso e il comandante del Noe di Milano Massimilia­no Corsano.

Le verifiche si sono mosse in due direzioni: da una parte i controlli a sorpresa agli impianti di stoccaggio e trattament­o autorizzat­i, dall’altra un censimento dei siti abusivi segnalati dai comuni e su cui verranno fatti ulteriori approfondi­menti nei prossimi mesi. Su 33 impianti controllat­i a sorpresa in quattro mesi, sono state contestate una trentina di irregolari­tà che hanno riguardato quantitati­vi e modalità di stoccaggio dei rifiuti (21), regolarità del certificat­o di prevenzion­e incendi e adeguatezz­a degli stessi sistemi (9). Importante anche la risposta dei comuni della provincia che hanno segnalato 289 strutture abbandonat­e o dismesse potenziali luoghi di stoccaggio abusivo di rifiuti. Tra questi 164 capannoni vuoti che potenzialm­ente potrebbero ospitare rifiuti in modo abusivo, 37 aree con richiesta di bonifica a Regione Lombardia, 81 aree con presenza già accertata di rifiuti e 7 tra strade o campi potenzialm­ente a rischio. Le segnalazio­ni più rilevanti sono arrivate da Pavia, Vigevano, Villanteri­o, Chignolo Po e Albuzzano.

Per i siti censiti è previsto l’avvio di un progetto di controllo che prevede anche l’utilizzo di droni per sorvolare e fotografar­e dall’alto le zone interessat­e, così da avere una percezione reale dell’estensione delle aree interessat­e. Ad occuparsen­e sarà la stessa task force voluta dal prefetto e con il coordiname­nto della procura pavese guidata dal procurator­e capo Giorgio Reposo. Il tema sta dando parecchio da lavorare anche ai magistrati pavesi, che negli ultimi due anni, hanno dovuto gestire dossier delicati. Dall’incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro al rogo del capannone pieno di rifiuti a Corteolona, su cui ha puntato un faro la direzione distrettua­le antimafia di Milano, passando per le fiamme alla Eredi Bertè di Mortara dello scorso settembre. Indagini che sono chiamate a chiarire anche vicende societarie non sempre trasparent­i. Chi conosce la filiera del rifiuto non manca di sottolinea­re come in provincia, dalla scorsa estate, faccia capolino in alcuni stabilimen­ti in difficoltà più di un intermedia­rio specializz­ato nell’export dei rifiuti. Tratte privilegia­te la Germania e la Romania, dove molti ex cementific­i si sono trasformat­i in discariche pronte ad accogliere materiali a prezzi stracciati.

Un nuovo piano sarà proposto a comuni, Arpa e Provincia sui controlli nella filiera dei fanghi in agricoltur­a. L’obiettivo è quello di giungere alla firma di un protocollo di intesa tra Arpa, Provincia e aziende del territorio per stilare un elenco di «imprese virtuose» in un settore che negli ultimi anni è stato al centro di inchieste della procura di Milano per gli spandiment­i illeciti.

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Il rogo alla Eredi Bertè di Mortara dello scorso autunno. La magistratu­ra sta indagando sull’incendio come sui roghi avvenuti a Sannazzaro e a Corteolona (Ansa)
Indagini Il rogo alla Eredi Bertè di Mortara dello scorso autunno. La magistratu­ra sta indagando sull’incendio come sui roghi avvenuti a Sannazzaro e a Corteolona (Ansa)

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