«Numeri preoccupanti Salute pubblica a rischio»
Prefetto Attilio Visconti, prima di tutto i numeri: 30 irregolarità contestate su 33 aziende controllate a sorpresa e 289 depositi di rifiuti non autorizzati segnalati dai Comuni.
«Un dato che parla da sé. Sono cifre che preoccupano e testimoniano la necessità di attività ispettive sempre più attente e mirate, un tema su cui si giocherà anche partita della salute pubblica».
In che senso?
«Ritengo che il maggior rischio per la salute dei cittadini provenga da tali siti. C’è dunque molto lavoro da fare e in tempi brevissimi, perché la salute pubblica non può attendere e in quest’ottica non aiuta un quadro normativo che prevede più organi deputati alla stessa attività con sprechi di uomini e mezzi».
Uomini e mezzi già ridotti. C’è una via di uscita?
«Il tema delle risorse accompagna tutta la pubblica amministrazione. Tuttavia il problema non è tanto quello della quantità delle risorse quanto un corretto utilizzo delle stesse. Penso ai corsi che ho avviato a Pavia per il personale della polizia locale, provinciale e delle guardie ecologiche volontarie proprio sui temi ambientali per preparare il personale a riconoscere scenari di possibile illegalità segnalandoli alle autorità competenti».
Nonostante i vari livelli autorizzativi ci sono società del settore rifiuti con assetti proprietari e bilanci opachi.
«Anche a Pavia abbiamo potuto constatare da una parte che non sempre la proprietà delle discariche autorizzate coincide con i soggetti che conferiscono i rifiuti. Dall’altra che molte delle aree in questione sono oggetto di procedure fallimentari che passano di mano in mano al punto da far perdere le tracce di chi ha prodotto la contaminazione». Una strategia pianificata? «La fase dell’accertamento delle responsabilità compete all’autorità giudiziaria, tuttavia in molti casi possiamo dire che è così».