VOTO POLITICO MA SOLO A METÀ
La soluzione della crisi politica nazionale, con il varo del governo giallo-verde a guida Conte, incrocia perentoriamente il voto amministrativo per la Loggia che celebrerà fra sette giorni il suo primo round. L’effetto complessivo è di un «raffreddamento» dello scenario bresciano, con la possibilità per gli elettori di concentrarsi sui temi amministrativi che toccano il capoluogo. Certo, fra sette giorni sarà inevitabile la tentazione per tutti i partiti di considerare il voto nelle città come un primo test per le soluzioni politiche adottate a Roma. E di soppesarne gli esiti per verificare la bontà dei sondaggi che danno la Lega in ascesa, i grillini stabili, il Pd in timida ripresa, Forza Italia in flessione continua (per stare alle forze maggiori). Ma si tratterà di un fuoco di paglia o poco più, che susciterà commenti fatti per durare lo spazio di una maratona televisiva notturna o poco più. In realtà la mappa delle città interessate al voto è troppo ristretta e al tempo stesso variegata per offrire indicazioni significative e per rappresentare la benedizione o un primo avvertimento al governo nazionale che avrà appena ottenuto la fiducia in parlamento e starà iniziando la navigazione. Che i due leader del centrodestra, Salvini e Berlusconi, abbiano dato forfait rispetto a incontri programmati o solo vagheggiati a Brescia ha una sua eloquenza. Al leader di Forza Italia in questa fase basterebbe un nonnulla per incrinare gli equilibri con la Lega, che attorno alla figura di Paola Vilardi a Brescia hanno trovato miracolosamente una loro sintesi. E se Salvini tornerà, come pare, a chiudere la campagna elettorale, sarà singolare vedere (ammesso che accada) il ministro degli Interni fare comizi in piazza o comportarsi da tribuno e capopopolo, magari agitando il problema della sicurezza che ora tocca a lui risolvere. Né d’altra parte il Movimento Cinque Stelle pare intenzionato a gettare nella mischia di un’elezione locale tutta in salita i big del partito, mentre il centrosinistra ha ormai ben pochi big di incontrastata autorevolezza da proporre ai suoi elettori. Al netto di questo, l’ultima settimana prima del voto sarà concentrata sui temi locali e sul lavorio frenetico che i 534 candidati consiglieri per la Loggia stanno facendo in case e rioni. Voto solo locale, dunque? No, anche voto politico. Ma dentro la storia di Brescia, la sua lunga vicenda politica e amministrativa, la sua traiettoria storica. A volte periferica, a volte profetica. Esemplare, sempre.