Mai più all’ombra di Milano e Verona: biglietti unici e competenze più definite
Nel programma di Paola Vilardi il legame stretto è tra cultura e turismo, con l’obiettivo dichiarato di fare in modo che Brescia non sia più — come a volte dicono i turisti — «la città tra Verona e Milano». La strada per raggiungere l’obiettivo passa attraverso diverse misure, dalle sinergie che si possono costruire con i due atenei cittadini a concorsi tipo «Adotta un monumento» da promuovere nelle scuole cittadine per diffondere conoscenza del patrimonio artistico all’ampliamento degli orari dei musei nei periodi di maggior flusso turistico. Il Castello deve essere reso più fruibile e «reale» deve essere il recupero del Teatro Romano. Il tutto con biglietti unici al sistema museale validi 72 ore, una segnaletica più attrattiva e altri incentivi. Un paio di punti mirano a stabilire in maniera differente il chi decide cosa: «Rivedere le competenze di Brescia Musei in modo che sia chiaro il confine di intervento tra la Fondazione e il Comune, con particolare attenzione alla promozione delle iniziative in Castello». E ancora: «Riportare la politica e le decisioni sulla valorizzazione del patrimonio artistico della città in consiglio comunale, in modo che la cabina di regia torni presso l’organo maggiormente rappresentativo delle diverse anime della città puntando a una politica culturale che unisca la città». Tra i punti anche la creazione di un tavolo tecnico con esperti del settore per valorizzare il patrimonio artistico. Sullo sfondo la necessità di attrarre investimenti privati «anche mediante networking e fundraising, sgravi fiscali e utilizzo delle agevolazioni europee e nazionali previste». ( t.b.)