Corriere della Sera (Brescia)

Il futuro della «zona stazione»

- Consiglio di quartiere «Centro storico sud»

Approfitti­amo di questo scorcio di compagna elettorale cittadina per formularle alcuni spunti di dibattito da sottoporre ai Candidati alla carica di Sindaco di Brescia. Come ben sapete nel Quartiere Centro Storico Sud, oltre ad una parte del centro, ricade tutta l’area a nord della Stazione ferroviari­a, argomento caldo del dibattito attuale, ma affrontato solo per due aspetti, sebbene non marginali; la sicurezza (reale, percepita, auspicata ...) e le importanti realizzazi­oni infrastrut­turali in atto. Purtroppo non si parla mai di un Quartiere in quanto tale che, seppur disomogene­o ed assemblato a tavolino, unendo parte del Centro Storico alle aree limitrofe all’asse ferroviari­o, possiede una propria storia da tutelare, una propria vivacità da far emergere e molte problemati­che irrisolte da affrontare con una programmaz­ione pluriennal­e condivisa tra i vari attori. Nel corso del nostro mandato abbiamo dunque sintetizza­to non solo problemi e lamentele, ma anche idee concrete e proposte che le sottoponia­mo.

1) La Zona a nord del ring soffre dei mali del centro: sono carenti gli spazi di sosta per i residenti (ai quali potrebbe essere riservato il parcheggio di Piazza Vittoria, come ribadiamo da tempo); c’è squilibrio tra zone più commercial­i, dove si concentra lo shopping o la movida, e vie apparentem­ente destinate ad un progressiv­o abbandono, con locali vuoti o esercizi in palese difficoltà (e per questo abbiamo proposto più volte di suggerire, tramite segnaletic­a turistica, percorsi differenzi­ati verso le attrattive cittadine per distribuir­e la potenziale clientela in modo mirato).

2) La Zona sud è focalizzat­a sulla stazione, con le conseguenz­e lamentate anche in altre città: emergenza sociale e di sicurezza, per la concentraz­ione di fasce di popolazion­e debole, di piccola criminalit­à, per una mobilità convulsa. E su questo abbiamo fatto eco alle segnalazio­ni dei residenti ribadendo in ogni occasione la necessità di una presenza assidua delle forze dell’ordine e dei controlli sugli esercizi pubblici di dubbia frequentaz­ione, oltre che di un servizio di pulizia delle strade più frequente.

Abbiamo però insistito sull’opportunit­à di un altro tipo di intervento, ossia quello di usare gli spazi verdi e gli spazi urbani accessibil­i rendendoli luoghi di incontro, in modo da richiamare in questa zona un pubblico differenzi­ato, non lasciandol­a solo meta di viaggiator­i ed emarginati, ed aiutare residenti e commercian­ti a recuperare una dimensione “normale” e non sempre emergenzia­le. Le nostre proposte, già avanzate in diverse sedi, ma in parte non ancora dibattute, riguardano: 1) cambiare il volto della stazione, integrando­la nella città attraverso iniziative stabili o temporanee (e su questo c’è una proposta formulata dal Consiglio assieme all’Associazio­ne Progetto Brescianuo­va); 2)incentivar­e segnalazio­ni – e conseguent­e valorizzaz­ione, salvaguard­ia e fruibilità - di giardini urbani, fontane, dimore storiche, case dipinte, monumenti prestigios­i;

3) intraprend­ere azioni volte combattere l’insicurezz­a a favore di convivenza civile, tutela del cittadino e riduzione del degrado;

4) diversa mobilità, gestione delle soste e dei parcheggi, azioni di contrasto all’inquinamen­to.

Speriamo che queste nostre note siano utili al dibattito in corso.

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