In auto sotto il sole, bimba salvata dagli agenti
Fuori servizio, erano nel parcheggio di via Lamarmora, quando il loro sguardo si è posato oltre i finestrini (abbassati a metà l’anteriore destro e il posteriore sinistro) di quella Citroen C3 posteggiata. Al sole. Dentro, una bambina che piangeva disperata, forse per paura. Di quattro anni e mezzo e origini romene, si scoprirà poi. Subito i due agenti della questura si sono precipitati a soccorrerla: l’hanno presa in braccio e spostata all’ombra. Dopo qualche minuto ecco i colleghi della Volante che per un soffio hanno anticipato una signora romena di 24 anni: «La bimba è la figlia di una mia amica, l’ho lasciata solo qualche minuto in auto per sbrigare alcune faccende». Non importa: è stata denunciata per abbandono di minore. Contattata dalla centrale operativa la mamma della piccola — che si trovava in vacanza — ha confermato di aver affidato la figlia all’amica. «Ma rientro immediatamente», ha aggiunto. (m.rod.) perché questo museo è un po’ come il cofanetto dei gioielli della bisnonna chiuso nel cassetto che dobbiamo far scoprire e spiegare anche ai turisti». Così si stimola il Comune «a rimettere in piedi il museo» dove ora sono visitabili le sale dedicate alle collezioni di minerali e alla montagna, il giardino con molteplici specie vegetali arboree e arbustive, mentre in castello è attiva la specola per le osservazioni al telescopio. E tra analisi e progetti arriva al Comune una sollecitazione. «La priorità è il personale. Bisogna nominare un direttore manager, non uno scienziato, e individuare un conservatore per la sezione zoologica che manca da 10 anni», caldeggia Mario Grottolo presidente del Centro Studi Naturalistici Bresciani.