Killer e debitori fra noir e attualità
Hai vissuto al di sopra delle tue possibilità e ora, pieno di debiti, non sai come risolvere la questione? Semplice c’è la «Homicide House», un luogo dove chi vuole uccidere paga una vittima e chi vuole morire riceve dei soldi da lasciare alla propria famiglia! Per riflettere sulla mercificazione del nostro tempo, ma anche sul rapporto finzione-realtà, Emanuele Aldrovandi propone il suo thriller, un testo divertente in bilico tra fra fiaba noir e fumetto (in scena da stasera all’11 giugno al Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, 15 euro, ore 19.15. Tel.02. 59.99.52.06). «L’idea mi è arrivata cinque anni fa mentre ascoltavo il telegiornale», afferma l’autore, «la notizia di un serial killer che sparava sulla folla senza motivo era preceduta da quella di un imprenditore che si uccideva disperato per i suoi debiti. Il mio primo pensiero è stato, strano che nel nostro cinico mondo dove tutto gira intorno ai soldi non ci sia qualcuno che abbia pensato a come soddisfare queste esigenze complementari». Un‘osservazione estrema, come i personaggi del testo, da una parte gli esseri umani, ovvero l’imprenditore indebitato e sua moglie (Marco Maccieri e Cecilia di Donato), dall’altro i «plastificati»: Tacchi a Spillo (Valeria Perdonò), la serial killer che paga per uccidere, e Camicia a Pois (Luca Cattani), l’usuraio della Homicide House.