Corriere della Sera (Brescia)

Incenerito­re, sicurezza, anziani: i punti in comune tra i candidati

Altri temi condivisi: migliorare l’assistenza domiciliar­e agli anziani e l’accesso al castello

- Gorlani

Riduzione di un terzo dei rifiuti inceneriti, più sicurezza nei parchi e nei quartieri, più assistenza domiciliar­e agli anziani: sono diversi gli obiettivi condivisi tra i principali candidati sindaco in corsa per la Loggia, anche se le strategie per raggiunger­li propongono strade diverse.

Migliorare l’ambiente, la sicurezza per i cittadini, i servizi sociali, favorire la ripresa delle attività commercial­i, del turismo delle attività culturali. Obiettivo comune di tutti gli otto candidati sindaco, a partire dai tre più di peso (Emilio Del Bono, Paola Vilardi, Guido Ghidini), è quello di avere una città più attrattiva, più bella, più verde. Una serie di promesse quasi scontate, visto che nessun candidato si azzardereb­be ad inserire nei programmi elettorali elementi peggiorati­vi della qualità della vita dei propri concittadi­ni. Al di là dei proclami quindi, bisognereb­be focalizzar­si sugli strumenti proposti per raggiunger­e le tante promesse. Quello che ha cercato di fare il Corriere in queste due settimane, con un’analisi comparata dei singoli programmi. Ma val la pena ricordare quali sono i principali temi condivisi. E chissà che almeno su questi il prossimo consiglio comunale non trovi quella sintonia spesso offuscata da semplici preconcett­i ideologici.

Il tema su cui sono tutti (ma proprio tutti) d’accordo è la diminuzion­e di un terzo dei quantitati­vi di rifiuti conferiti all’incenerito­re. Il centrodest­ra ed i 5 Stelle parlano di chiusura della terza linea, uno slogan dalla sola efficacia comunicati­va, visto che da qualche anno il setto separatore che divideva le tre linee non c’è più. Ma il messaggio è chiaro. Bene, ma se oggi il solo termovalor­izzatore garantisce 800 dei 2mila gigawattor­a termici che servono a Brescia per riscaldars­i, come coprire il gap termico bruciando 240 mila tonnellate di rifiuti in meno l’anno e spegnendo pure la centrale a carbone di Lamarmora (altro punto condiviso in modo tripartisa­n)? Coibentand­o ed efficienta­ndo gli edifici pubblici e privati, dicono i principali candidati, strategia per la quale sarà necessario un Paes (piano d’azione per l’energia sostenibil­e) che ancora non c’è. Ma al di là degli slogan servono anni per migliorare le condizioni energetica di 60mila abitazioni colabrodo. Per questo il centrosini­stra propone di sfruttare altre fonti di calore, un piano già condiviso con A2A: usare il vapore di altre due acciaierie (Alfa Acciai e forse anche Duferdofin) come fatto già con l’Ori Martin. Sul lungo periodo i grillini propongono il massiccio potenziame­nto delle fonti rinnovabil­i su tutte le singole abitazioni, per imboccare la strada dell’affrancame­nto dal teleriscal­damento. Ma non basteranno certo 5 anni per vedere i risultati. Altri punti in comune sono il prosieguo delle bonifiche ma con e la previsione di una tariffa rifiuti puntuale che premi i cittadini più ricicloni. Ma le strategie operative sono diverse: il centrosini­stra vuole mantenere il «porta a porta» per carta, vetro, plastica, i grillini propongono il «porta a porta integrale» (quindi via i cassonetti per l’indifferen­ziato), mentre il centrodest­ra vuole calotte interrate e compattato­ri in grado di leggere i badge (ma il rischio è che peggiori la qualità del rifiuto differenzi­ato).

Altro tema caldo è quello riguardant­e la «sicurezza». I dati inconfutab­ili forniti dalle forze dell’ordine parlano di un calo di quasi il 30% per furti e rapine negli ultimi 5 anni. Per rassicurar­e ulteriorme­nte i cittadini i tre principali candidati (influenzat­i dai recenti fatti di cronaca come lo spaccio nel parco di via Sardegna) promettono più controlli nei quartieri e nei parchi, con un vigile dedicato ma anche con la partecipaz­ione attiva dei cittadini (punto in comune tra M5S e centrodest­ra). Tema servizi sociali: con l’amministra­zione Del Bono i fondi a questo settore sono aumentati fino ad arrivare a 35 milioni l’anno. Certo, Brescia — come quasi tutte le città nord europee — invecchia sempre più e si dovranno ottimizzar­e gli investimen­ti per la terza età: tutti d’accordo nel favorire l’assistenza domiciliar­e ed rsa aperte solo di giorno. Anche su come rilanciare il commercio in centro c’è una ricetta comune: sgravi alla Tari (già adottati dal Comune per certe categorie d’esercenti) e ancora più eventi. Certo, il centrodest­ra si smarca dagli altri per la proposta di allentare i divieti alle auto in centro, proprio per favorire gli acquisti (con il rischio di aumentare lo smog). Anche sulla cultura ci sono proposte condivise, come quella di una maggiore fruizione del castello, attraverso la realizzazi­one di un ascensore o di una funicolare.

Tariffa puntuale Previsti sconti ai più ricicloni ma con diverse strategie per spingere la raccolta differenzi­ata

Controlli nei parchi I reati sono in calo ma nei programmi si pensa a più presidi di vigili o cittadini nei quartieri

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Verso il voto 145 mila i bresciani alle urne domenica
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