Corriere della Sera (Brescia)

Lilia, la badante con la passione per la scrittura e l’arte

- Thomas Bendinelli

Candidata nel Partito democratic­o alle elezioni amministra­tive del Comune di Brescia di domenica, del sindaco Del Bono dice: «Un buon gospodar, che nella nostra lingua è un brav’uomo, uno che sa cosa bisogna fare». Lei è Lilia Bicec, 53 anni, originaria di Viisoara, Glodeni, un piccolo paese della Repubblica di Moldova. È venuta in Italia anni fa, prima a Bologna poi a Brescia, inizialmen­te clandestin­a poi regolarizz­ata e ora anche con la cittadinan­za italiana. Nel suo paese d’origine faceva la giornalist­a, qui ne ha fatti altri di mestieri, dalla colf al babysittin­g. «Non siamo scappati dalla guerra, ma dalla povertà». Dice che quella avvenuta in anni passati dall’est verso l’Italia e l’Occidente in genere è stata una vera e propria deportazio­ne, un termine che richiama quella subita, insieme alla prigionia, dai genitori in Siberia. Quella povertà da cui è scappata l’ha raccontata, così come ha raccontato il dramma di una generazion­e di mamme che hanno lasciato i figli a casa per trovare un lavoro, un reddito e soldi per riuscire a sfamarli. Storie personali che diventano un racconto corale nel libro «Miei cari figli, vi scrivo», uscito per Einaudi nel 2013. Il lavoro di tante colf e badanti, il sacrifico di tante donne dell’Est, è servito anche a permettere a tante donne italiane di crescere socialment­e, di non dover abbandonar­e un lavoro, di potersi gestire spazi di autonomia. È diventata nonna da pochi giorni, grazie a Cristina, la figlia di 26 anni. L’altro figlio, Stasi, è morto invece in un’incidente alle porte della città, su un’automobile guidata da un amico conosciuto poche settimane prima. Per Lilia l’integrazio­ne è un processo che non ha mai fine, dura per sempre. Lei stessa quando scrive lo fa prima nella lingua madre e poi traduce in italiano. Crede che la cultura e l’arte siano il vero ponte del dialogo intercultu­rale e questo è il sentire che vorrebbe portare in consiglio se domenica venisse eletta. A chiederle di candidarsi sono stati Giovanna Benini e Naima Daoudagh del Forum Immigrazio­ne del Pd: «Ho accettato con entusiasmo, so che uso troppa enfasi ma questo sindaco è lo scultore che ha fatto vivere la città».

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Lilia Bicec È in corsa con Del Bono

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