L’ultimo appello di Del Bono: noi affidabili e quindi vinceremo
Il sindaco al ministro degli Interni: sia meno arrogante e passi dalle parole ai fatti
«Di noi ci si può fidare» ha ripetuto più volte il sindaco Del Bono ieri sera durante la casoncellata elettorale ed ha invitato gli elettori a confrontare i tanti risultati amministrativi ottenuti in questi cinque anni con i pochi di Paroli: «Confrontateli perché si ricandidano gli stessi». E si è rivolto anche al ministro degli Interni Salvini: «Sia meno arrogante e dimostri di saper governare, noi lo abbiamo fatto». A sostegno di Del Bono anche l’ex ministro Delrio: «Sono poche le città in Italia così ben governate, ma per chiudere il grosso dei progetti nei comuni è necessario il secondo mandato».
«Di noi ci si può fidare». Il sindaco Emilio Del Bono lo ripete più volte dentro il suo comitato elettorale, alla Pallata, ha appena abbracciato l’ex ministro Graziano Delrio. Fuori un improvviso acquazzone ha in parte guastato la casoncellata (con ottimi casoncelli di Barbariga) alla quale sono accorsi in 350 sostenitori e verrà replicata stasera.
«La differenza tra noi e il centrodestra sta tutta qua, nella credibilità. Per questo vinceremo le elezioni» dice Del Bono ai presenti. Un breve discorso (la chiusura ufficiale della campagna elettorale con tutti i 192 candidati delle sei liste a suo sostegno è stasera alle 18 al Parco Gallo). Insiste molto sui concetto di fiducia e umiltà, oltre che di credibilità. «Noi abbiamo governato bene in questi cinque anni e i bresciani lo sanno e sono certissimo che lo dimostreranno nelle urne». E invita a confrontare il suo lavoro amministrativo con quello di Paroli: «Confrontateli, perché si ricandidano gli stessi. Ma non bastano qualche parola d’ordine e qualche fumisteria per cambiare la sostanza delle cose. Noi non siamo dei politicanti, non siamo persone improvvisate, che vanno a strappare con l’inganno il voto. Le promesse che abbiamo fatto le realizzeremo come le abbiamo realizzate finora». E ricorda che Brescia è migliorata «sotto il profilo ambientale, della mobilità, della coesione sociale, turistico e culturale. Ci sono tanti “più” dentro il nostro mandato e qualche meno. Ad esempio meno debiti e pasticci». Quindi la garanzia d’impegno totale: «Siamo servitori degli elettori ed ai cittadini diamo la parte più preziosa di noi, le nostre migliori energie, il tempo che non torna». Si rivolge — senza citarlo per nome — anche al nuovo ministro dell’Interno Matteo Salvini, che stasera alle 20.30 chiuderà la campagna elettorale della Vilardi in piazza Mercato: «Il consiglio che gli do è quello che gli ha dato il buon saggio Giorgetti: non essere arrogante, fai il tuo mestiere e vola basso».
Prende la parola l’ex ministro alle Infrastrutture Delrio (che rivendica lo sblocco definitivo per i lavori dell’autostrada di Valtrompia e della Tav per Verona, arrivati negli ultimi due giorni). Loda il lavoro amministrativo di Del Bono, che ha fatto tanto «per le famiglie e le imprese. Territori così sicuri e con questa coesione sociale ce ne sono pochi in giro per l’Italia. Ma tutto questo lavoro prezioso va completato, lo dico per esperienza diretta (è stato sindaco di Reggio Emilia, ndr): il bello ha da ancora da venire per i bresciani, perché è con il secondo mandato che arrivano i risultati di tutti i progetti impostati».
L’ex ministro sa che le simpatie per il nuovo governo gialloverde potrebbero fare da traino anche a livello nazionale. E quindi insiste per rimarcare le differenze con il voto amministrativo, dove più che altrove contano le qualità dei singoli candidati, la loro affidabilità: «Questa non è un’elezione nazionale, i bresciani devono votare per il loro sindaco e se anche io fossi di centrodestra un sindaco così sarei tentato di votarlo». Poi l’apprezzamento per l’ampia rete di civismo che si è creata intorno a Del Bono e la rivalutazione del ruolo dei sindaci: «Qualsiasi cosa succeda a livello nazionale è lui che terrà ben salda nelle sue mani il futuro della vostra comunità. Ma questa cosa può essere fatta solo se ci sono sindaci come Emilio». Poi passa ai casoncelli. Non dirà mai che sono più buoni dei cappelletti.
Del Bono Confrontate quanto fatto in questi 5 anni e Paroli nei precedenti
Delrio Sono pochi in Italia i territori così sicuri e ben governati