La Valcamonica omaggia Olmi con due inediti
Al Festival Oltreconfine in Valcamonica due inediti del grande regista Olmi
ultima volta in Valle Camonica fu una decina di anni fa. Arrivò al Musil di Cedegolo, accompagnato dalla moglie Loredana che lo seguiva con amorevole discrezione e dal suo aiuto regista Giacomo Gatti. Osservando la Valle, Ermanno Olmi disse che riusciva a riconoscerla solo dai profili montuosi, perché per il resto, rispetto a cinquant’anni prima, era una terra ormai trasformata. Al grande maestro del cinema, scomparso il 7 maggio scorso, che proprio in Valle Camonica aveva girato i suoi primi documentari per conto della Edison Volta e il lungometraggio del 1959 «Il tempo si è fermato» sulla diga del Venerocolo a 2.600 metri di quota, il Festival Oltreconfine dedica una retrospettiva su quel cinema inedito (o quasi) di un grande regista del nostro cinema. Stasera, durante la «Notte cinematografica» al Musil-Museo dell’energia idroelettrica di Cedegolo a partire dalle 21 verranno proiettati due documentari e un film semi-sconosciuti al grande pubblico: «Il tentato suicidio nell’adolescenza» (1968), filmato di 38 minuti ritrovato lo scorso anno negli archivi della Fondazione Musil, e «Il profeta della Bassa» (1967), dedicato a Don Primo Mazzolari su commissione della Rai ma inspiegabilmente mai andato in onda. I lavori di Olmi saranno introdotti dal presidente della Fondazione Musil Pier Paolo Poggio e dal noto critico cinematografico Tatti Sanguineti.
I due documentari sono stati riscoperti solo di recente: il primo filmato giaceva negli archivi della Fondazione Micheletti di Brescia e, una volta ritrovato, è stato presentato alla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia come evento speciale delle Giornate degli Autori. Rispetto alla produzione cinematografica di Olmi non si tratta dell’unico caso di pellicola inedita: nel 1967 Olmi aveva girato per «Il profeta della bassa», un programma televisivo su sceneggiatura di Corrado Stajano e dedicato alla figura di Don Mazzolari. Il film per ragioni misteriose non andò mai in onda. Riscoperto di recente, verrà proiettato proprio durante la serata. Sarà quindi l’occasione per scoprire un Olmi «inedito», il cui nome per molti è ancora legato al suo capolavoro assoluto, «L’albero degli zoccoli» (1978) con il quale vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes e il Premio César per il miglior film straniero. L’originalità del racconto cinematografico e lo sguardo poetico mai sentimentale sono i tratti distintivi di questo film come delle opere in programma durante Oltreconfine. Insomma un marchio di fabbrica del regista bergamasco che si ripete ed emoziona sempre e comunque. Chiuderà la «maratona Olmi» la proiezione del film «Il posto» (1961) prevista attorno alle 23. Grande merito dunque all’organizzazione del Festival camuno, diretto da Stefano Malosso, che propone in chiusura della rassegna un affascinante occasione di riscoperta di un grande autore. «Per questa edizione del Festival abbiamo scelto un gran finale - spiega Malosso dedicato a un maestro del cinema che in Valle Camonica mosse i suoi primi passi». Il Festival Oltreconfine traccia un bilancio di grande successo: centinaia gli spettatori presenti alle dodici serate in programma: «Anche per noi ammette Stefano Malosso quest’edizione è stata una rivelazione. Importante la rete delle istituzioni coinvolte e il lavoro sulle due province. Adesso puntiamo a diventare il Festival culturale della Valle Camonica».