Gli eserciti fantasma della Bassa diventano «graphic novel»
Bartolomeo III Martinengo conte di Villachiara, capitano di ventura temuto per la sua spietatezza, scrisse dal suo castello – correva il dicembre del 1517 - una lettera all’amico ambasciatore veronese in Venezia, in cui riferiva che nei pressi di Verdello, un villaggio nella campagna bergamasca, da vari giorni si verificavano agli occhi di molti avventori delle stupefacenti apparizioni di eserciti, che uscivano dai boschetti e si affrontavano in una battaglia cruenta.
Il terreno si trasformava presto in una macellerie messicana, ma poi gli indizi di quella carneficina erano scarsi. Ammesso e concesso che si sia trattato di una allucinazione collettiva, l’episodio è registrato da cronisti e storici e costituisce l’incipit bresciano di una graphic novel di Michele Eynard. Il presente di Venturo (MoltiMedia,) ideata e stampata a Bergamo.
Pochi giorni prima di scrivere la lettera di cui sopra, Bartolomeo da Villachiara affida allo smagato Venturo il compito di indagare sull’enigma.
E Venturo, affiancato da un fido scudiero, si reca sulla scena dell’evento, dove viene risucchiato da una serie di disgrazie: è oggetto di una imboscata da parte di misteriosi briganti, sopravvive al gelo della notte dentro un cumulo di letame, pernotta in una infida locanda, vie- ne soccorso da una presunta strega, si trova di fronte all’omertà dell’irrazionale.
Eynard, fumettista nonché fondatore della compagnia teatrale Luna e Gnac nota anche sul nostro territorio, racconta con colori desaturati la notte della ragione in un periodo rinascimentale e in parallelo, in bianco e nero, rivisita gli stessi luoghi interrogandosi agostinianamente sulle intersecazioni dei tempi: il passato, si dice, serve a capire il futuro, spesso invece è il futuro a spiegare il passato.
Oggi pomeriggio alle ore 18 l’autore presenta il libro alla Libreria Tarantola.