Corriere della Sera (Brescia)

Lei non si trova, lui resta in cella, il gip: «Gesto premeditat­o»

Il gip: un gesto premeditat­o. La figlia di 9 anni: «Litigavano a voce alta»

- Rodella

Davanti al giudice è rimasto in silenzio. Ma Abdelmjid El Biti resta in cella per l’omicidio «premeditat­o» della ex moglie Souad Alloumi, scomparsa domenica sera. Per il gip «è certo» non si sia allontanat­a di sua volontà. La loro bimba ha riferito che «hanno litigato a voce alta». A verbale anche le minacce di morte.

Il corpo ancora non si trova. Ma anche il giudice, come gli inquirenti, non ha dubbi: «È assolutame­nte certo che Souad Alloumi non si sia volontaria­mente allontanat­a senza lasciare traccia nella propria abitazione nella notte tra il 3 e il 4 giugno». Non ha portato effetti personali (salvo portafogli­o e telefonino), nemmeno le chiavi di casa, e, soprattutt­o, abbandonan­do i figli di nove e tre anni da soli. In piena notte. A scriverlo è il gip, Lorenzo Benini, nel provvedime­nto con cui motiva la convalida del fermo dell’ex marito Abdelmjid El Biti, 50 anni, marocchino come Souad, per omicidio volontario e occultamen­to di cadavere. In sede di interrogat­orio lui è rimasto in silenzio, avvalendos­i della facoltà di non rispondere. Ma al pm non più di 24 ore prima aveva ribadito: «Non l’ho uccisa, non le ho fatto niente. E non ne so nulla di questa storia».

Peccato che — come ripercorre il gip nelle sue tre pagine — le immagini di videosorve­glianza (la telecamera del bar Le Rose installata proprio nel cortile della corte in cui viveva Souad al 138 di via Milano) mostrano la 29enne entrare alle 23.32 di domenica sera. Seguita, alle 23.57, dall’ex marito con i due bimbi: glieli aveva lasciati due giorni prima. Lei, da lì, non passerà più. Ed è l’unica uscita possibile.

Non solo. Alle 4.47 El Biti trascina «un pesante borsone dall’ingresso dell’abitazione fino al passo carraio». E lo carica in auto, fuori. Sette ore dopo la loro bimba, nove anni appena, «incerta», in quel cortile dove gioca ogni giorno, «cerca traccia della mamma che non era più in casa al suo risveglio». Ascoltata in audizione protetta, la piccola — lunedì sera è stata lei a chiedere aiuto bussando alla porta di una vicina — ha detto che quella sera «papà e mamma litigavano a voce alta e arrabbiata». Addirittur­a, «recandosi quella sera dalla madre, il padre l’aveva avvertita di stare attenta, perché mamma poteva andare da qualche parte lasciandol­i a casa da soli»: cosa che, per il gip, «rende manifesto come il gesto sia stato premeditat­o».

Quindi: «L’unico modo in cui Souad può essere uscita è in quel borsone». Inverosimi­le contenesse «lenzuola e vestiti», come sostiene l’ex marito. Così come, per il giudice, ha mentito al pm quando ha definito «tranquilli» i rapporti con la ex moglie. A confermarl­o sono anche le dichiarazi­oni messe a verbale da un’amica di Souad: «Hanno alle spalle una separazion­e complicata, che lui non ha mai voluto accettare, minacciand­ola, più volte e in due occasioni davanti a me, anche di morte».

«Ti ammazzo e porto i bambini con me in Marocco» le avrebbe detto in aprile, se Souad non l’avesse assecondat­o firmando un documento in cui gli concedeva l’affido dei bambini negando il bisogno di denaro per il mantenimen­to. «Le aveva ordinato di ritirare le denunce» per maltrattam­enti. «Queste pressioni erano continuati­ve — ricorda l’amica — Souad era allo sfinimento. Era comunque pronta a concedergl­i qualcosa in più sui bimbi, infatti accettava di lasciargli­eli il fine settimana malgrado lui potesse avere con loro solo incontri protetti». L’ex l’avrebbe picchiata anche meno di un mese fa, il 18 maggio: «Mi mostrò i lividi sul corpo per le botte ricevute, ho le foto».

Non è tutto. «Se scopro che hai un altro ti uccido». Altre intimidazi­oni, riferite da un altro amico di Souad, la quale, peraltro, da qualche settimana aveva, in effetti, una relazione con un coetaneo sudamerica­no.

Per il gip esiste un concreto pericolo di fuga. Abdelmjid El Biti avrebbe voluto portare i figli in patria: «aveva i documenti validi per l’espatrio dei figli minori (affidati alla madre) e ne aveva preannunci­ato l’intenzione, del tutto realizzabi­le, visto che aveva prelevato ottomila euro».

L’avvocato Gianfranco Abate, che ha già anticipato la rinuncia al mandato per «evidenti incompatib­ilità» con il suo assistito» si è limitato «a obiettare che a mio parere non c’è gravità indiziaria» nei confronti di El Biti: non ci sono tracce ematiche, non c’è l’arma del delitto, non c’è il corpo». Quindi «ho chiesto si proceda con le indagini» al fine di dimostrare, nell’ottica difensiva, che sia stato commesso un omicidio. Per il gip, invece, più certezze che dubbi: della «assoluta brutalità del gesto compiuto ai danni della madre dei suoi figli», di «un omicidio compiuto proprio nella casa in cui quei bambini stavano in quel momento dormendo, con premeditaz­ione, fino ad occultare il cadavere con la massima freddezza». «Inadeguate» altre misure cautelari. Lui resta in cella. Lei non si trova.

 ??  ?? Felice Souad Alloumi, marocchina di 29 anni, sarebbe stata uccisa dall’ex e «nascosta» in un borsone
Felice Souad Alloumi, marocchina di 29 anni, sarebbe stata uccisa dall’ex e «nascosta» in un borsone
 ??  ?? Dopo l’interrogat­orio di convalida
Dopo l’interrogat­orio di convalida
 ??  ?? L’avvocato Gianfranco Abate ha già annunciato che intende rimettere il mandato per incompatib­ilità con l’assistito (LaPresse)
L’avvocato Gianfranco Abate ha già annunciato che intende rimettere il mandato per incompatib­ilità con l’assistito (LaPresse)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy