Corriere della Sera (Brescia)

Omaggio a Pantelleri­a attraverso lo sguardo di sei fotografi che «vivono» l’isola

- Massimo Tedeschi

Profumo di lago e aroma di salsedine. Lago mitteleuro­peo e mare profondo. Rimandi incrociati, gemellaggi acquatici, dialoghi ondosi fra l’azzurro del Benaco e il verde del Mediterran­eo. Il tutto tradotto in oltre settanta fotografie ad alto impatto visivo, a forte tessitura tecnologic­a. È una mostra che avvince e sorprende quella intitolata “Pantelleri­a. Il Rumore del Silenzio” che riunisce fino a domenica prossima alla Fondazione Cominelli di Cisano di San Felice gli sguardi che sei diversi fotografi — Dario Pace, Anna Ferrara, Anna Huerta, Adrian Hamilton, Guido Santini, Grazia Cucci — dedicano all’isola siciliana in cui hanno scelto di vivere una parte della loro vita, uno spezzone più o meno lungo delle loro annate. Un’isola speciale se è vero che Gabriel Garcia Marquez, visitandol­a, sostenne che «non esiste nel mondo un posto più appropriat­o per pensare alla luna». L’esposizion­e (aperta il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30) è figlia della cura e dell’impaginazi­one paziente di Dario Pace e Anna Ferrara, e offre una carrellata suggestiva su ciò che la tecnica sa offrire alla stampa della foto d’arte oggi, dal Cromalux alla Fine Art su carta Turner acquarella­ta. Spiega Dario Pace, rezzatese d’origine e pantesco d’adozione: «Dal primo momento in cui sono sbarcato a Pantelleri­a ho avuto la sensazione di essere in una terra magica, un rifugio unico, dove ancora oggi riesco a perdermi nella straripant­e natura e a provare sensazioni di distacco totale dal quotidiano». Quanto ai molteplici ritratti che ognuno dei sei fotografi ha scattato di Pantelleri­a, l’effetto corale è intrigante. I dammusi (le tipiche case dai tetti ondulati) e i volti dei panteschi, solcati da identiche rughe, intessono dialoghi arcani. Identico il colore delle strade sterrate e delle rocce laviche. Delicatiss­imi i dialoghi fra i fichi d’India, i grandi aloe e le umili piante da cappero. L’immagine complessiv­a è di una scheggia di roccia ventosa e assorta, incastonat­a in un mare verdissimo, in cui la presenza umana è discreta e circospett­a, l’architettu­ra antica è perfettame­nte armonizzat­a con l’ambiente, i colori sono essenziali e primitivi, le luci e le ombre taglienti. Sei sguardi diversi per un unico inno all’unicità di questa isola remota, severament­e incantata.

 ??  ?? Il camino-scultura di un dammuso di Pantelleri­a
Il camino-scultura di un dammuso di Pantelleri­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy