Corriere della Sera (Brescia)

Vendita delle case Atenei e «linea Blu» trainano il mercato

Rogiti su dell’8%. I maggiori rincari tra Solari e la Bocconi

- di Gino Pagliuca

Chi possiede una casa vicino alla Bocconi frequenta i corsi di Economia. È una consideraz­ione che si potrebbe fare leggendo i dati sul mercato residenzia­le di Milano nel 2017 resi noti nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate: lo scorso anno infatti l’area catastale Crema-Tabacchi-Sarfatti ha registrato il maggior incremento di prezzo medio in città. È un dato stimato da diversi osservator­i di agenzie immobiliar­i ma in questo caso ha le prerogativ­e dell’ufficialit­à, perché si tratta di una media ricavabile dai rogiti. L’incremento è stato del 4,1% ed è dovuto non solo alla richiesta di chi vuole andare a vivere nella zona ma anche a chi cerca case da affittare agli studenti. Al secondo posto i pazienti estimatori di via Solari (+3,7%), che puntano sulla rivalutazi­one quando arriverà la M4. Peraltro non è un caso che lo scorso anno siano aumentate in maniera sensibile le vendite in altre due aree interessat­e dal percorso della blu: San Vittore-Sant’Ambrogio e Argonne-Corsica.

Non sorprende scoprire che i prezzi medi più alti sono quelli del complesso di Porta Nuova, dove lo scorso anno sono state vendute 52 abitazioni, 20 in meno del 2016, a un prezzo medio di 11.125 euro al metro quadrato, cifra che stacca nettamente quella di Citylife, dove le 19 case passate di mano sono costate in media 9.450 euro al metro. Ovviamente questi dati risentono del fatto che si tratta di abitazioni nuove: nelle zone top del Centro storico infatti il dato medio arriva a 9.250 euro (San Babila e Quadrilate­ro) ma per le residenze di elevato standing si toccano i 15 mila euro. Cambiando zona e prezzi si trova nell’estrema periferia Nord la porzione di città che ha visto la maggiore dinamicità del mercato, dove cioè si sono vendute più abitazioni rispetto allo stock esistente: si tratta dell’area tra Musocco e l’Expo e il risultato è dovuto con tutta evidenza al successo che sta incontrand­o il progetto Cascina Merlata.

Dalla mole di numeri forniti dall’Agenzia delle Entrate si può ricavare più di un dato curioso. Milano ad esempio è tra le grandi città quella dove si acquistano le abitazioni più piccole, meno di 84 metri in media. Ovviamente si tratta di

I quartieri più cari In Porta Nuova prezzo medio di oltre 11 mila euro al metro quadrato contro i 9.500 di Citylife

una scelta resa obbligata dai prezzi: per avere un termine di paragone la case comprate nell’hinterland misurano in media 12 metri in più, in pratica le dimensioni di una stanza. La casa media però a Milano costa 315.700 euro, in provincia 164 mila.

In Italia hanno chiesto il mutuo nel 2017 due acquirenti su tre, a Milano si scende quasi a uno su due; in compenso i prestiti sono molto più alti: oltre 190 mila euro contro i 126 mila della media nazionale italiana.

Lo scorso anno sono state vendute a Milano 23.707 abitazioni, con un incremento su base annua dell’8,1%. I livelli record del 2006 non sono lontani e le previsioni per il 2018compat­ibilmente con l’evoluzione della congiuntur­a economica, sono buone. Nel primo trimestre in città le vendite sono salite dello 0,9%. Il fatturato complessiv­o delle vendite di case nel 2017 a Milano è stato, infine, di 8.425 milioni di euro, pari al 9,4% del totale nazionale. Le case

che si trovano all’ombra della Madonnina sono però solo il 2,3% di quelle italiane.

Leotta

Notiamo che gli istituti di credito tendono ad accettare il prezzo

indicato nel rogito e non quello

stabilito

dalle loro

perizie

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