Corriere della Sera (Brescia)

Giunta, volti nuovi e un tecnico ai conti

Maviglia vicino all’Istruzione. Nel totonomine anche un docente di Economia, Cominelli, Cammarata, Capra

- Di Pietro Gorlani

Messi da parte i bicchieri del brindisi, il sindaco Del Bono da oggi lavorerà per comporre in tempi stretti (due settimane) la sua Giunta. Visto il pieno di consensi ottenuti avrà più che mai mani libere sulle scelte, che guarderann­o alle competenze più che agli equilibri di partito. Anche se l’exploit del Pd avrà un peso nelle nomine, garantendo come minimo tre assessori (come accaduto nel 2013 del resto). C’è un’altra variabile non da poco, riguarda le quote rosa: con otto assessori è sufficient­e avere in Giunta tre donne (confermand­o gli equilibri attuali). Il nono dovrebbe essere necessaria­mente donna, in virtù dell’obbligo di legge di avere il 40% di presenza femminile.

Al netto di queste variabili, per garantire la continuità necessaria al «rinascimen­to» della città e al completame­nto del lavoro iniziato, le riconferme dovrebbero essere cinque: Laura Castellett­i (Cultura), i due più preferenzi­ati del Pd (Valter Muchetti alla Sicurezza e Federico Manzoni alla Mobilità), Marco Fenaroli (Politiche per la casa, al quale però potrebbero andare anche i Servizi sociali) e l’esterna Michela Tiboni, per completare l’opera di rigenerazi­one urbana (si pensi al bando per via Milano). All’Istruzione dovrebbe arrivare l’ex provvedito­re agli studi Mario Maviglia; al di là dei (92) voti presi nella lista civica, Del Bono intende sfruttare le sue competenze per fare di Brescia una città d’eccellenza in termini di integrazio­ne scolastica, magari con progetti nazionali o europei. C’è poi la questione Bilancio, carica ricoperta negli ultimi 5 anni dal docente universita­rio di Economia Paolo Panteghini, che ha risanato i conti della Loggia. Il sindaco è intenziona­to ad un’altra nomina tecnica, un altro docente di Economia, magari esperto di finanza pubblica (prima delle elezioni era uscito il nome di Claudio Teodori). Se fosse donna (viene in mente il profilo di Rosella Levaggi) risolvereb­be contempora­neamente anche il nodo delle quote rosa. Altro rebus riguarda l’assessorat­o all’Ambiente. In pole position sembrerebb­e l’ex parlamenta­re (ed ex componente della commission­e Ecomafie) Miriam Cominelli. Il sindaco le aveva chiesto di mettersi in gioco, candidando­si, e lei è stata la terza più preferenzi­ata (709 voti). Non è detto però che non le venga affidato un incarico più da «regista». Se fosse capo di gabinetto — ragiona qualcuno in Loggia — potrebbe seguire più tematiche, comprese quelle ambientali (la Caffaro ad esempio) facendosi un’infarinatu­ra di competenze amministra­tive spendibili in futuro. In corsa per un assessorat­o ci sarebbero anche Fabio Capra e Roberto Cammarata, il quarto ed il quinto più preferenzi­ati nel Pd. Entrambi non disdegnere­bbero il gravoso compito di assessori all’Ambiente ma per Cammarata potrebbe aprirsi anche l’opzione welfare o in seconda battuta la sedia della presidenza del consiglio comunale o quella del capogruppo del Pd, che Capra non vorrebbe più coprire. Del Bono starebbe valutando anche la possibilit­à di dare un riconoscim­ento alla giovane consiglier­a Anita Franceschi­ni, settima più votata nel Pd (512 preferenze). Possibile anche che il primo cittadino decida di spacchetta­re una delle due deleghe che fino ad oggi ha tenuto per sé (Sport o Commercio). Non pare un inizio consigliat­ura da «manuale Cencelli», quindi Del Bono potrebbe non tenere in consideraz­ione le 519 preferenze incassate dall’ex assessore all’Istruzione Roberta Morelli con la sua lista Brescia 2030, le 493 preferenze di Alessandro Cantoni e le 333 dell’ex deputato Pd Guido Galperti, candidati nella civica (dalla quale verrebbe già scelto Maviglia).

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Dall’alto a sinistra: Castellett­i (Cultura), Muchetti (Lavori pubblici), Manzoni (Mobilità), Tiboni (Urbanistic­a), Fenaroli (Casa), Maviglia (Istruzione)
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