QUI HA PREVALSO L’INCLUSIONE
Il «buon governo» e la «buona politica» a Brescia hanno retto l’onda del 4 marzo che continua in tutta Italia a spingere le vele della Lega e meno quelle dei 5 Stelle. Una vittoria di Emilio Del Bono, indubbiamente, ma anche dello sforzo rigoroso di unire e includere dentro un perimetro allargato e ampio della sinistra. Una vittoria nonostante le ultime ore di campagna siano state occupate dagli «annunci securitari» del ministro degli Interni che si è speso da capo politico nella «gestione militare» dell’affaire Acquarius, la nave con 600 persone in acque internazionali davanti a Malta cui il nostro ministro ha rifiutato un approdo nei porti italiani. Ma il centrosinistra a Brescia ha retto bene l’onda d’urto che, in base ai risultati del 4 marzo, prevedeva sarebbe dovuto arrivare terzo a partire da un forte approccio partecipativo dal basso coinvolgendo la società civile, i corpi intermedi, il volontariato e il mondo associativo ( anche professionale). Le «cose fatte» dall’Amministrazione uscente hanno convinto con forza l’elettorato bresciano a confermare Emilio Del Bono, dai progetti casa, all’azione sulle periferie, dai trasporti alla salute, dal verde pubblico alle politiche culturali dentro un progetto convincente di inversione della gestione precedente di Paroli che aveva accresciuto le diseguaglianze e ridotto l’ accesso alle risorse. Ora si dovrà continuare e accelerare nel cambiamento della città verso una città Smart e intelligente con una modernità e cambiamento necessari che accompagnino l’identità di una città ben «oltre il ‘900» investendo sulle molte qualità del contesto bresciano, dal capitale umano alla manifattura 4.0, dalle politiche culturali «di sistema» al tessuto infrastrutturale gestendone le interdipendenze critiche. I richiami della Lega alla «forza e alla divisione» con parole d’ordine securitarie senza soluzioni a Brescia non sono penetrate prevalendo le leve tradizionali bresciane di una inclusione civica e riformista. Un civismo inclusivo che fornisce nel dialogo con il territorio risposte ai problemi antichi del Paese, dall’immigrazione alla scuola, dalla cultura alla crescita all’ambiente in una fase di risorse decrescenti e scarse nel quale rilanciare un welfare territoriale diventerà la leva fondamentale per rilanciare l’azione del centrosinistra, ossia quella di ridurre le diseguaglianze. Quindi una lezione per il Paese intero da dove ripartire per il centrosinistra tra unità, inclusione, riformismo civico e welfare territoriale.