La pagelle delle elezioni
8
Del Bono
Vincere al primo turno non era né facile né scontato, quindi la sua è stata a tutti gli effetti un’impresa. È stato bravo ad usare la tattica vincente, battere palmo a palmo la città , cercare voti su campi avversari: tra i moderati di Forza Italia e gli ambientalisti Cinquestelle.
6.5
Vilardi
Divenne candidata quando serviva un cireneo che portasse la croce. Lei non si è risparmiata sperando nel ballottaggio. Non ci è riuscita ma non per colpa sua.
7 Pd
Dopo i disastri di Regionali e Politiche con il corollario di guerre intestine, i democratici hanno mostrato di aver imparato la lezione. Messi all’angolo da Del Bono, hanno usato gli uomini migliori per quello che deve fare un partito: portare voti al leader e alla causa.
6 Lega
A scuola direbbero: è brava ma poteva fare di più. In queste Comunali si è limitata a vivere di rendita dopo il 4 marzo. Forse con un candidato sindaco leghista le cose sarebbero cambiate, ma nessuno si è voluto mettere veramente in gioco: meglio i lidi sicuri di Milano e Roma.
5 Ghidini
Per M5S è riuscito a fare peggio del 2013 e ce l’ha messa tutta. È diventato pure ossigeno per il Centrosinistra in affanno. Dare poi la colpa del flop all’astensionismo è il segno che una visione un po’ più politica non sarebbe guastata ai grillini.