Corriere della Sera (Brescia)

La pagelle delle elezioni

- di Marco Toresini

8

Del Bono

Vincere al primo turno non era né facile né scontato, quindi la sua è stata a tutti gli effetti un’impresa. È stato bravo ad usare la tattica vincente, battere palmo a palmo la città , cercare voti su campi avversari: tra i moderati di Forza Italia e gli ambientali­sti Cinquestel­le.

6.5

Vilardi

Divenne candidata quando serviva un cireneo che portasse la croce. Lei non si è risparmiat­a sperando nel ballottagg­io. Non ci è riuscita ma non per colpa sua.

7 Pd

Dopo i disastri di Regionali e Politiche con il corollario di guerre intestine, i democratic­i hanno mostrato di aver imparato la lezione. Messi all’angolo da Del Bono, hanno usato gli uomini migliori per quello che deve fare un partito: portare voti al leader e alla causa.

6 Lega

A scuola direbbero: è brava ma poteva fare di più. In queste Comunali si è limitata a vivere di rendita dopo il 4 marzo. Forse con un candidato sindaco leghista le cose sarebbero cambiate, ma nessuno si è voluto mettere veramente in gioco: meglio i lidi sicuri di Milano e Roma.

5 Ghidini

Per M5S è riuscito a fare peggio del 2013 e ce l’ha messa tutta. È diventato pure ossigeno per il Centrosini­stra in affanno. Dare poi la colpa del flop all’astensioni­smo è il segno che una visione un po’ più politica non sarebbe guastata ai grillini.

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