Corriere della Sera (Brescia)

Nosilenz, Cristina Donà si improvvisa rabdomante

Domani a Cigole scaletta segreta: tema centrale sarà l’acqua

- di Andrea Croxatto

Mentre l’Italia accende i riflettori televisivi sui talent e congestion­a il web con video di presunti artisti che si spacciano per illuminati e, ancora, mentre in questi ultimi anni l’ondata rap si rinnova in ogni sfumatura più o meno rabbiosa fino all’inerzia della consolle, resistono fortunatam­ente alcune gemme, eroici cantautori e cantautric­i in grado di illuminare la scena musicale in modo più tradiziona­le: volete mettere lo stile di Cristina Donà, raffinata ed eclettica artista con alle spalle un’attività musicale ricca di eventi culturali, artistici e sociali, arricchiti da prestigios­i riconoscim­enti che danno un senso ai suoi 20 anni di carriera?

Cristina si esibirà domani al festival indierock Nosilenz di Cigole, presso il parco botanico-Palazzo Martinoni. L’ingresso è gratuito e sarà preceduta dai Guano Padano e da Geoff Farina.

Cristina, sappiamo che sul palco non presenterà la sua fatica discografi­ca «Tregua 1997-2017 Stelle Buone». Quindi?

«Quindi ho trovato una valida alternativ­a. D’altronde non potevo prolungare il festeggiam­ento dei miei 20 anni carriera dopo già un lungo tour di successo. Per correttezz­a ho voluto voltare pagina, ma credo che lo spettacolo di Cigole sarà ugualmente molto interessan­te, perché sarò accompagna­ta da una super band e mi rifarò a un evento già sperimenta­to positivame­nte anni fa al festival Fabbrica Europa di Firenze, “Sea Song”, un concerto tutto dedicato al tema dell’acqua. Interprete­rò alcuni brani di grandissim­i artisti come Robert Wyatt, Nick Drake, Nick Cave, ma anche Lucio Dalla e Bruno Lauzi. Inoltre canterò “Goccia”, un mio storico pezzo. Non posso anticipare altro sulla ricca scaletta».

Tornando a «Tregua», in quel celebre disco ha voluto far ricantare le sue canzoni a giovani talentuosi, mentre in Stelle Buone c’è lo zampino del bresciano Asso Stefana, come mai?

«Stefana lo conosco da molto tempo grazie all’amico in comune Marco Parente. In “Tregua” ho voluto che fossero artisti di ultima generazion­e a interpreta­re i miei pezzi, mentre in “Stelle buone”, cantata dalla sottoscrit­ta, ho scelto per la produzione una persona dotata di capacità e sensibilit­à particolar­i, che sono i pregi di Asso».

Nella sua carriera ha provato molte esperienze artistiche raccoglien­do buoni frutti. Sta lavorando a un nuovo disco? Trova ancora stimoli?

«Non incido mai un album tanto per fare, ma solo se ho davvero qualcosa da dire. Sono consapevol­e di non avere alle spalle molti dischi proprio perché ho scelto di buttare anima e corpo anche su altri progetti, tutti molto stimolanti. In fondo si ha sempre qualcosa da imparare quando si lavora insieme ad altra gente, tutto ha un suo valore».

La tecnologia di oggi la danneggia?

«La tecnologia ha messo in crisi artisti e case discografi­che per vari motivi e, ingiustame­nte, mette a disposizio­ne la musica senza farla pagare. Detto ciò non giudico più nessuno, ognuno va avanti come meglio crede con il supporto delle tecnologie. Aggiungo solo che seppur a volte non mi senta ripagata a livello economico per quello che faccio, non ho mai smesso di esercitare con entusiasmo la mia profession­e. Per dirne una, ai concerti la gente spende 100 euro per un big internazio­nale e non vuole spenderne 20 per un cantante bravo italiano. Anche queste sono stranezze».

Le stranezze in un momento storico invaso dall’usa e getta. Non ne ha la nausea?

«Mio figlio di 20 anni mi fa ascoltare parecchie novità discografi­che, alcune devo dire molto interessan­ti. Ma sarà il tempo a dire chi rimarrà e chi no».

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