Corriere della Sera (Brescia)

La «Tonini-Boninsegna» cerca casa

La residenza assistenzi­ale punta ad acquistare la struttura che ospita 73 persone

- Golia

Sono 74 gli ospiti della residenza sanitario-assistenzi­ale per disabili «Tonini-Boninsegna». Disabili mentali gravi che da decenni trovano un punto di riferiment­o insostitui­bile nella struttura di via Buttafuoco. Servono ampliament­i e per questo si sta pensando di acquistare la struttura che è in affitto (contratto fino al 2025 per 80 mila euro all’anno) dalla Fondazione Villa Paradiso. Lo spazio è ideale, ma non è escluso che si possa trovare anche un’altra sistemazio­ne.

Cinque tornanti che si inerpicano sulla montagna di casa. Tanto basta per avere una panoramica su Brescia e una visione parallela della vita. La Maddalena veglia dall’alto sulla città e protegge con i suoi boschi fragilità di esistenze che si fortifican­o con cure e affetto che rendono più incisivi i protocolli medici. Sono 74 gli ospiti della residenza sanitario-assistenzi­ale per disabili «Tonini-Boninsegna». Disabili mentali gravi ( spesso anche con complicazi­oni fisiche) che da decenni trovano un punto di riferiment­o insostitui­bile nella struttura di via Buttafuoco, nata nel 1976 per volere di Gianni Boninsegna. L’intento iniziale di assistere disabili psichici, difficili da seguire tra le mura domestiche, è rimasto immutato. Hanno tra i 18 e i 65 anni (è il limite massimo consentito dalle indicazion­i regionali per la permanenza in questo tipo di strutture, anche se si cerca sempre più spesso di non sradicare gli ospiti dall’ambiente in cui sono vissuti) e sono assistiti da 85 operatori, tra medici, infermieri e educatori, coordinati da una psicologa. Stimolazio­ne basale, psicomotri­cità, laboratori, animazione, sport e escursioni, impegnano le giornate dei degenti che al «Tonini-Boninsegna» hanno trovato una seconda casa che, però, ora va rinnovata. «Ci sono ospiti che hanno bisogno di spazi protetti e quindi stiamo allestendo due stanze ad hoc – spiega il presidente Stefano Salvoni – ma ci sarebbe la necessità di ulteriori ampliament­i. Per questo stiamo pensando di acquistare la struttura che abbiamo in affitto (contratto fino al 2025 per 80mila euro all’anno) dalla Fondazione Villa Paradiso. Qui è l’ideale, ma non è escluso che si possa trovare un’altra sistemazio­ne». Sono 43 le domande di accesso in lista d’attesa. Un’attesa che rischia di essere lunga. «Accogliamo ospiti sempre più giovani, spesso con problemi di autismo oppure con disabilità acquisite in età adulta», spiega il direttore sanitario Gianni Bono. E il supporto si amplia così anche alle famiglie. «Ho vissuto il distacco da mio figlio con un dolore che mi ha portato alla depression­e — racconta Marco, padre di Jacopo, ragazzone di 22 anni affetto da autismo — ma, oltre alle cure amorevoli per mio figlio, ho trovato un aiuto che mi ha portato ad accettare che qui Jacopo sta bene come se fosse a casa».

Atmosfera di famiglia, pur con tutte le complicazi­oni dei singoli casi, ma questo è forse il valore aggiunto del «ToniniBoni­nsegna», dove la relazione tra ospiti e operatori non si limita alle ore lavorative e spesso sfocia in gite fuori porta. «È come se fossero i nostri figli o i nostri fratelli», precisa Salvoni. La tradizione di promozione umana rimane il solco della quotidiani­tà. E così nell’atrio della residenza, ieri mattina è stata scoperta una targa intitolata a Guido Battioni, storico direttore sanitario e poi presidente della residenza, a ricordo della sua signorilit­à e del rispetto verso il prossimo che continuano a segnare l’opera del «Tonini-Boninsegna» che da ieri per le sue attività può contare anche sul nuovo pulmino acquistato grazie alla generosità della Fondazione Lonati.

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Ippoterapi­a C’è anche l’attività a cavallo tra quelle praticate per gli oltre settanta ospiti della residenza sanitarioa­ssistenzia­le «ToniniBoni­nsegna» in città

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