Nuovi debiti della M4 Tasca: sono sostenibili Rizzo: grave l’allarme della Ragioneria
«Il piano è sostenibile». L’assessore comunale al Bilancio, Roberto Tasca, risponde così all’allarme della Ragioneria di Palazzo Marino sui futuri indebitamenti per finanziare la costruzione della linea 4 del metrò. Secondo l’assessore si tratta di un piano «sostenibile anche grazie alla capacità, ancora piuttosto larga, di contrarre nuovi mutui da parte del Comune e alla devoluzione dei mutui contratti negli scorsi anni nei nuovi progetti di investimento». La giunta ha approvato ieri la variazione del bilancio 2018-2020, che dovrà essere esaminato dal Consiglio comunale. Nel documento sono contenuti la modifica del programma triennale delle opere pubbliche e il programma biennale degli acquisti. Per l’obiettivo di reperire maggiori risorse per proseguire i lavori della linea Blu sono dunque previste tre mosse: l’applicazione dell’avanzo di amministrazione 2017, il recupero di risorse attraverso la devoluzione dei mutui esistenti e la sottoscrizione di nuovo indebitamento e, infine, l’attivazione di spese urgenti dotate di un’autonoma fonte di finanziamento. Per gli extra-costi necessari a finanziare la M4 si procederà a un indebitamento di tipo flessibile per un importo fino a 150 milioni di euro. «Procedura conforme a quanto previsto dalla normativa sulla capacità di indebitamento del Comune, il cui livello è al 4,2 per cento a fronte di un limite normativo del 10 per cento», sottolinea l’assessorato. Ma Basilio Rizzo, consigliere del gruppo Milano in Comune, medita di chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta: «Le considerazioni della Ragioneria sono serie e di una gravità assoluta — dice — non si possono liquidare così. Dobbiamo capire perché ci siamo trovati in queste condizioni». Critiche anche da Patrizia Bedori, del Movimento cinque stelle: «L’avevamo detto in tempi non sospetti che sarebbe stato necessario rivedere il progetto vecchio di vent’anni e fare una metropolitana leggera di superficie. Sarebbe costata un decimo e non si sarebbero abbattuti centinaia di alberi».