Dal Pd risorse tagliate rispetto a Pisapia
Tra un sindaco e l’altro, da Pisapia a Sala, «è cambiato il mondo». Almeno dal punto di vista del finanziamento delle campagne elettorali. Questo è il primo «ricordo» che affiora dalle ricostruzioni di chi, nel Pd milanese, quelle stagioni le ha vissute in prima persona.
C’è poca voglia di esporsi oggi, nel Pd, tutti rimandano «a Roma», perché «era la tesoreria del partito nazionale a raccogliere gestire e distribuire quei fondi, non noi che li abbiamo semplicemente ricevuti». Ma alla fine le ricostruzioni convergono. Quando, nel 2011, si dispiega la campagna per tentare di spezzare il pluridecennale governo cittadino del centrodestra, la situazione di partenza non è poi così male. A sostegno del candidato sindaco Giuliano Pisapia il Pd nazionale stanzia circa 600 mila euro. Al partito milanese ne vengono destinati 200 mila, tutti gli altri vanno direttamente al comitato elettorale dell’avvocato che il primo giugno sconfigge Letizia Moratti al ballottaggio.
Pisapia, poi, decide di non ricandidarsi. E dalle primarie esce il nome di Giuseppe Sala, fresco reduce dall’esperienza di commissario straordinario dell’Expo. Riparte la macchina elettorale, ma nel frattempo è subentrata una novità enorme: niente più finanziamento pubblico ai partiti. Risultato, secondo gli uomini del Pd milanese: «Il nazionale ha messo a disposizione soltanto 80 mila euro di fondi propri più quello che nel frattempo raccoglieva da finanziatori privati». Ed è in quel flusso che transitano anche i 50 mila euro versati da Maria Luisa Mangosi, moglie di Sandro Parnasi (padre di Luca). «Con l’abolizione del finanziamento pubblico si è imposta ai partiti una sfida importante: quella di riuscire a finanziare con modalità nuove l’attività politica sul territorio — commenta il segretario del Pd Milanese, Pietro Bussolati —. Noi lo facciamo in modo trasparente, nel rispetto delle leggi e anche con metodi innovativi: lanceremo presto un’iniziativa di fundraising tramite Rid».
Il comitato «Era la tesoreria del partito nazionale a raccogliere gestire e distribuire quei fondi»